Mentre i sopravvissuti giacevano ancora sotto le macerie, il governo turco stava già pensando a come sfruttare il disastro per i propri interessi politici ed economici Leggi
I giornali turchi commentano ampiamente la vittoria del Partito per la giustizia e lo sviluppo (Akp) di Recep Tayyip Erdoğan nelle elezioni legislative anticipate del 1 novembre. Leggi
L’attentato di Ankara contro i filocurdi del Partito democratico dei popoli (Hdp) è solo l’ultimo attacco contro l’Hdp, delegittimato ed estromesso dal dibattito politico. E sembra far parte di una sorta di strategia della tensione in vista delle elezioni del 1 novembre. Leggi
C’è stata una doppia esplosione ad Ankara, in Turchia, vicino alla stazione ferroviaria dove si stavano radunando decine di attivisti per partecipare a una manifestazione convocata da sindacati, organizzazioni sociali e partiti dell’opposizione tra cui i filocurdi del Partito democratico dei popoli (Hdp) per chiedere al governo la pace con il Pkk. Leggi
L’Hdp ha ottenuto un risultato storico e per la prima volta entrerà nel parlamento turco, perché ha superato lo sbarramento del 10 per cento. Con il 12 per cento delle preferenze il partito ha conquistato 80 seggi. In tutto il paese la minoranza curda ha festeggiato l’avvenimento con la speranza che abbia un influenza positiva sul processo di pace in corso tra il governo e il Partito dei lavoratori del Kurdistan (Pkk). Leggi
La polizia ha arrestato l’uomo armato che questa mattina è entrato nella sede del Partito per giustizia e lo sviluppo (Akp), a Istanbul. In un primo momento era stato indicato che gli uomini armati coinvolti fossero due.
L’uomo ha fatto uscire le persone che si trovavano all’interno dell’edificio prima di salire all’ultimo piano, dove ha rotto delle finestre e ha appeso una bandiera della Turchia con una spada disegnata. Alla finestra l’uomo ha fatto un discorso con richieste alla polizia che non sono ancora state rese note. Le forze speciali della sicurezza sono entrate nell’edificio e hanno arrestato l’uomo.
L’Akp è l’attuale partito di maggioranza al governo.
Migliaia di donne turche e di attivisti contro la violenza sulle donne hanno protestato in diverse città della Turchia negli ultimi giorni contro lo stupro, dopo l’omicidio di una studentessa di vent’anni, Özgecan Aslan, ritrovata morta a Tarso, nel sud del paese il 13 febbraio. Su Twitter le associazioni contro la violenza hanno lanciato l’hashtag #sendeanlat (#raccontalatuastoria) per denunciare le esperienze di violenza subite.
Secondo i mezzi d’informazione locali, Özgecan Aslan è stata violentata e uccisa dall’autista dell’autobus che la portava dall’università a casa. Grazie all’aiuto di due complici, l’omicida, identificato come Ahmet Suphi Altindoken, ha dato fuoco al corpo della ragazza per distruggere ogni possibile traccia dell’omicidio. I tre aggressori sono stati arrestati dalla polizia il 15 febbraio e hanno confessato l’omicidio.
Le organizzazioni per i diritti delle donne hanno chiesto al governo di Ankara di combattere questo tipo di reati e hanno accusato i politici del Partito per la giustizia e lo sviluppo (Akp) al governo di aver assecondato atteggiamenti misogini. Secondo queste associazioni, gli omicidi di donne sono aumentati in modo significativo negli ultimi dieci anni, fino a raggiungere i trecento casi nel 2014. Le Monde, Al Jazeera, Bbc
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