Bardo

Esposte ad Aquileia alcune opere del Bardo di Tunisi.
Esposte ad Aquileia alcune opere del Bardo di Tunisi. Dal 6 dicembre al 31 gennaio il museo archeologico della città friulana ospita otto pezzi del museo tunisino, dove il 18 marzo sono state uccise 22 persone in un attacco jihadista. La mostra Bardo ad Aquileia è la prima del progetto Archeologia ferita, che porterà in Italia opere d’arte di gallerie e siti colpiti da attacchi terroristici.
Arrestato tra Tunisia e Libia un secondo presunto attentatore del Bardo

Un uomo ricercato per la sua presunta partecipazione all’attentato al museo del Bardo di Tunisi del 18 marzo è stato arrestato alla frontiera tra la Tunisia e la Libia. Lo ha annunciato un portavoce del ministero dell’interno tunisino. Identificato come Noureddine al Naïbi, l’uomo è stato arrestato domenica mentre cercava di rientrare in Tunisia dalla Libia. Secondo le autorità tunisine, al Naïbi è implicato “in maniera indiretta” nell’attentato, in cui sono morte 24 persone.

Un altro sospettato di avere partecipato all’attacco, Abdelmajid Touil, è stato arrestato a Milano il 20 maggio.

Abdelmajid Touil si dichiara innocente e rifiuta l’estradizione in Tunisia

Abdelmajid Touil, il ragazzo arrestato in provincia di Milano con l’accusa di aver partecipato all’attentato al museo del Bardo di Tunisi del 18 marzo, si è dichiarato innocente e ha rifiutato l’estradizione verso la Tunisia durante l’udienza per l’identificazione ufficiale. Touil, 22 anni, ha assicurato che il suo arresto è stato “un errore” e che dal suo arrivo in Italia via mare a febbraio non ha più lasciato il paese.

“Si è trattato di un’udienza tecnica, che serviva solamente a identificare la persona e a raggiungere un eventuale accordo per l’estradizione. Ovviamente il consenso all’estradizione non è stato dato”, ha dichiarato l’avvocata della difesa Silvia Fiorentini.

Il ministero dell’interno tunisino ha confermato che la Tunisia aveva chiesto l’estradizione di Touil, sospettato di avere “partecipato indirettamente” all’attacco condotto da due tunisini armati al museo del Bardo, nel quale sono morte 24 persone. Il ministero sostiene che Touil abbia fornito “sostegno logistico” ai due assalitori, ma non ha fornito ulteriori dettagli. Almeno 23 persone sono state arrestate a Tunisi nell’ambito dell’inchiesta sull’attentato, rivendicato dal gruppo Stato islamico. Il governo ha emesso tre mandati di cattura internazionali, contro Touil, un altro cittadino marocchino e uno algerino.

La procura di Milano compie verifiche sul ruolo del presunto attentatore del Bardo

La procura di Milano sta facendo accertamenti su Abdelmajid Touil, il cittadino marocchino di 22 anni arrestato a Milano e sospettato di avere pianificato ed eseguito l’attacco al museo del Bardo, a Tunisi, lo scorso 18 marzo, che causò la morte di 24 persone. Saranno esaminati anche i contenuti di due pennette usb, di un paio di schede sim e del cellulare sequestrati. I familiari di Touil hanno affermato che il ragazzo, arrivato via mare in Italia il 17 febbraio scorso, non si è più mosso dal paese.

Venerdì 22 maggio si terrà la prima udienza per Abdelmajid Touil davanti ai giudici della quinta sezione penale della corte d’appello di Milano, che si occupano del procedimento d’estradizione. L’udienza sarà il primo passaggio del procedimento, durante il quale sarà effettuata l’identificazione della persona per cui la Tunisia ha chiesto l’estradizione. In quella udienza, inoltre, verrà chiesto al ragazzo se intende dare il consenso alla sua consegna alle autorità tunisine. Se ci sarà opposizione all’estradizione, come è probabile, il procedimento sarà aggiornato ad altra data per la discussione nel merito sul mandato di cattura e sulla richiesta di estradizione. In seguito i giudici dovranno decidere sa acconsentire alla consegna del giovane alla Tunisia.

Cosa sappiamo finora del presunto attentatore del Bardo arrestato a Milano 

Un cittadino marocchino di 22 anni è stato arrestato dalla Digos e dai Ros di Milano perché sospettato di aver pianificato ed eseguito materialmente l’attentato al museo del Bardo, in Tunisia, lo scorso 18 marzo, che causò la morte di 24 persone. Touil Abdelmajid, arrestato a Gaggiano in provincia di Milano, era ricercato dalle autorità di vari paesi e su di lui pendeva un mandato di arresto internazionale, emesso dall’autorità giudiziaria tunisina.

L’uomo era arrivato in Italia via mare, a Porto Empedocle, lo scorso febbraio, dove però aveva ricevuto un provvedimento immediato di espulsione. Dopo l’attentato del Bardo a marzo era ritornato in Italia (non si sa ancora quando, né dove).

L’uomo è stato identificato e arrestato in seguito alle indagini aperte dalla polizia dopo che la madre di Abdelmajid aveva fatto denuncia dello smarrimento del passaporto del figlio. La donna vive in Italia con regolare permesso di soggiorno.

Nella casa dove Abdelmajid viveva con la madre e due fratelli, estranei alla questione, sono stati sequestrati materiali che saranno oggetto di indagine da parte degli agenti. Tra le accuse a suo carico ci sono: omicidio volontario con premeditazione, cospirazione ai fini di commettere reati contro la sicurezza interna dello stato, incendio, sequestro di persona, adesione a organizzazione terroristica, attentati per cambiare la forma di governo.

Se le autorità tunisine faranno richiesta di estradizione, l’uomo potrebbe rischiare la pena di morte in Tunisia. Il governo tunisino aveva riferito in questi mesi di aver arrestato la maggior parte dei responsabili dell’attacco, rivendicato da gruppi affiliati allo Stato islamico.

Arrestato a Milano uno dei presunti attentatori del Bardo di Tunisi

I carabinieri di Milano hanno arrestato un cittadino marocchino di 22 anni, in un’abitazione a Gaggiano, in provincia di Milano, su mandato di cattura internazionale emesso dall’autorità giudiziaria tunisina. Le accuse sono omicidio, sequestro di persona a mano armata, adesione a un’organizzazione terroristica per l’attentato al museo del Bardo, a Tunisi.

Il museo del Bardo pronto per la riapertura

Il direttore del museo del Bardo, Moncef Ben Moussa, ha annunciato che le sale riapriranno il 24 marzo, dopo l’attentato del 18 marzo in cui sono morte 21 persone, tra cui 20 turisti stranieri e una guardia di sicurezza tunisina.

Ben Moussa ha spiegato che il museo è diventato “un luogo della memoria. E per questo le tracce dell’attentato rimarranno a testimoniare un incidente che ha colpito un simbolo della cultura tunisina. Puliremo solo il sangue ed eseguiremo restauri minimi”.

Intanto il ministero dell’interno tunisino ha confermato che continuano le ricerche di un terzo terrorista, Maher Kaidi, che ha partecipato all’attacco al museo. Sono stati anche rimossi dall’incarico quattro responsabili della sicurezza, tra cui il capo del posto di polizia del Bardo, il capo della sicurezza a Tunisi e il responsabile del distretto della capitale. Radio Mosaïque

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