La storia dell’accampamento di Calais risale agli anni novanta, quando un numero crescente di migranti si ferma nel nord della Francia nella speranza di raggiungere il Regno Unito. Il 24 ottobre il governo francese ha cominciato la demolizione del campo e il trasferimento dei migranti. Il video della Thomson Reuters Foundation. Leggi
Bambole, dvd, libri, oggetti di uso quotidiano. Le migliaia di migranti che nel corso dell’ultima settimana hanno dovuto abbandonare il campo profughi di Calais per essere trasferiti in altri centri d’accoglienza in Francia hanno potuto prendere solo lo stretto necessario e hanno abbandonato dietro di sé gli oggetti che avevano portato dai loro paesi d’origine. Leggi
Le prime ruspe cominciano a smantellare tende e baracche. È il 24 ottobre e all’interno dell’accampamento per migranti più grande d’Europa, l’atmosfera è surreale. Al clima di smobilitazione fa da contraltare il gran numero di persone che ancora affollano le strade. Tutto cambierà in poche ore. Dopo la prima scintilla. Leggi
Il governo francese ha annunciato lo sgombero dell’accampamento di Calais, dove vivono in condizioni precarie almeno diecimila persone. Un video del Guardian racconta la situazione nel campo, tra le proteste e le speranze di chi vuole raggiungere il Regno Unito. Leggi
Il 23 gennaio è stata una giornata di tensione a Calais. Circa duemila persone hanno manifestato a sostegno dei migranti bloccati in condizioni difficili nel nord della Francia, in attesa di oltrepassare la Manica e raggiungere il Regno Unito. Il video. Leggi
Il 7 gennaio le chiese cattoliche orientali e quelle ortodosse celebrano il Natale. Anche nella tendopoli di Calais, dove vivono in maniera temporanea o stanziale circa quattromila profughi che cercano di raggiungere il Regno Unito, i migranti di origine eritrea ed etiope hanno celebrato il Natale nella chiesa copta dell’accampamento, una struttura costruita con tavole e materiali di fortuna nel corso degli ultimi mesi. Leggi
Inserisci email e password per entrare nella tua area riservata.
Non hai un account su Internazionale?
Registrati