Si battono per un Tibet libero dalla Cina. Ma visto che non hanno altra scelta e parlano il mandarino, finiscono col lavorare per aziende cinesi Leggi
Il 6 luglio compie ottant’anni Tenzin Gyatso, il 14° dalai lama. Nominato autorità spirituale del buddismo tibetano nel 1950, dal 1959 al 2011 è stato capo del governo tibetano in esilio. Leggi
Il dalai lama è stato accolto oggi con grande calore al festival di musica di Glastonbury, a sud di Bristol, in Inghilterra. Il leader spirituale buddista ha parlato al pubblico dal palco su cui si esibivano, tra gli altri, Patti Smith, gli Who e Kanye West.
La Cina ha reagito con ira alla presenza del dalai lama a Washington, denunciando “l’ingerenza” degli Stati Uniti nei suoi affari interni. Il 5 febbraio il leader spirituale tibetano ha assistito all’evento annuale della colazione nazionale di preghiera, dove si ritrovano esponenti politici e religiosi. Il presidente Barack Obama ha salutato a distanza il dalai lama, seduto in platea, e la Casa Bianca aveva sottolineato in anticipo che non ci sarebbe stato alcun incontro privato.
Un portavoce della diplomazia cinese ha però riconfermato che “ci opponiamo all’accoglienza del dalai lama in paesi stranieri e alla loro ingerenza negli affari interni della Cina”. Il presidente degli Stati Uniti e il leader spirituale tibetano si sono incontrati diverse volte, sollevando ogni volta le critiche di Pechino. Afp
Il dalai lama è arrivato a Roma per partecipare al quattordicesimo summit dei premi nobel per la pace, che si svolgerà nella capitale dal 12 al 14 dicembre. Leggi
10 dicembre 1989. Il Dalai Lama riceve il Nobel per la pace. Sono premiati il suo impegno a favore dei diritti umani e la scelta di usare la non violenza per difendere la causa tibetana.
Il Dalai Lama era fuggito dal Tibet nel 1959, dopo l’invasione cinese. Col tempo aveva rinunciato a rivendicare l’indipendenza del suo paese, ma continuava a chiedere il riconoscimento dell’autonomia e il rispetto dei diritti umani.
Nel marzo 1989 il governo cinese represse duramente le manifestazioni in Tibet, e nelle settimane successive represse le proteste di piazza Tienanmen a Pechino: l’assegnazione del Nobel al Dalai Lama fu un modo per appoggiare tutti i dissidenti e gli attivisti per i diritti umani in Cina. L’unico dissidente cinese a ricevere il Nobel è stato Liu Xiaobo nel 2010.
Sotto le pressioni delle autorità cinesi, il sindaco di Milano Giuliano Pisapia ha rinunciato a conferire la cittadinanza onoraria al Dalai Lama. Ma la società civile non si è fatta sentire abbastanza. Leggi
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