Sono passati sessant’anni da quando John Kennedy fu assassinato a Dallas. I misteri sulla sua morte hanno alimentato la diffidenza verso il governo statunitense. E contribuito al complottismo moderno Leggi
Secondo la stampa statunitense, l’uomo sospettato di avere compiuto un attacco contro la sede centrale della polizia di Dallas è stato ucciso dai tiratori scelti delle forze dell’ordine. Le autorità non hanno ancora confermato la notizia. Le trattative condotte dalla polizia con l’uomo che si era barricato dentro un furgone blindato sono durate ore, ma non hanno portato ad alcun risultato.
Nessuno è rimasto ferito nell’attacco condotto nelle prime ore del mattino contro la sede centrale della polizia di Dallas. Secondo la polizia, l’uomo sospettato non ha legami con il terrorismo e ha agito da solo. Si tratterebbe di una persona già conosciuta alle forze dell’ordine, che avrebbe agito per vendicarsi della perdita della custodia del figlio. Ma la sua identità non è ancora stata confermata dalla polizia.
Durante la notte sono stati sparati dei colpi di arma da fuoco contro la sede centrale della polizia di Dallas. Secondo le ricostruzioni, gli spari sono venuti da un furgone blindato che poi è fuggito ed è stato inseguito dalla polizia. Fuori dall’edificio, inoltre, è stato trovato un ordigno esplosivo. Non ci sono stati feriti.
Il capo della polizia di Dallas, David Brown, ha detto in una conferenza stampa che le persone coinvolte nella sparatoria potrebbero essere quattro e che sono in corso delle trattative con un sospetto a bordo del furgone nel parcheggio di un fast food a sud di Dallas. Secondo Brown, il sospetto sarebbe un uomo di 50 anni, che accusa le autorità di avergli sottratto la custodia del figlio.
Sono almeno cento gli escursionisti dispersi nel Nepal del nord colpito da una tempesta di neve che ha già causato 24 vittime.
Le ricerche sono in corso nel distretto del Mustang, nel massiccio dell’Annapurna. Ansa
Sono cominciate le operazioni di decontaminazione della casa dell’infermiera contagiata dall’ebola a Dallas, in Texas.
I vicini dell’infermiera che è risultata positiva al test dell’ebola il 15 settembre hanno trovato un avviso sotto le loro porte, diffuso dalle autorità durante la notte.
Il foglio contiene informazioni importanti sull’ebola e alcuni numeri utili da contattare.
Il comunicato delle autorità sanitarie statunitensi sul nuovo caso di contagio con l’ebola in Texas.
Un secondo caso di ebola è stato diagnosticato all’ospedale di Dallas, negli Stati Uniti. Lo hanno dichiarato in un comunicato le autorità sanitarie del Texas.
Il contagio riguarda un altro infermiere del Texas Health Presbyterian Hospital. L’infermiere ha curato Thomas Duncan, l’uomo liberiano morto a Dallas a causa dell’ebola, contratta in Africa occidentale.
L’infermiere è stato messo in isolamento. “Le autorità sanitarie hanno intervistato il nuovo paziente e hanno cercato di capire quante persone sono state in contatto con lui e sono state esposte al contagio”, hanno dichiarato le autorità sanitarie del Texas. Reuters
Non è stato adottato nessun protocollo nell’ospedale di Dallas per la prevenzione della diffusione dell’ebola.
È l’accusa rivolta dal sindacato statunitense degli infermieri verso il Texas Health Presbyterian Hospital dove un paziente liberiano è morto dopo aver contratto il virus in Africa occidentale e dove un’infermiera è stata contagiata.
Il personale dell’ospedale ha raccontato che nei giorni del ricovero di Eric Duncan c’era confusione sui protocolli di sicurezza. Ap
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