Il parlamento europeo si è riunito in seduta straordinaria per discutere della decisione del Regno Unito di lasciare l’Unione europea. Durante la sessione hanno preso la parola il leader dell’Ukip Nigel Farage e il presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker. Il video dell’Afp. Leggi
Cosa sta succedendo nei diversi paesi europei dove nelle ultime settimane sono arrivate migliaia di persone in fuga dalla Siria e dall’Iraq. E che disponibilità hanno dato gli altri paesi a ospitare i profughi. Leggi
Il presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker durante il suo primo discorso sullo stato dell’Unione ha chiesto ai 28 paesi membri dell’Unione europea di ricollocare 160mila richiedenti asilo arrivati in Italia, in Grecia e in Ungheria nelle ultime settimane. Leggi
Il presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker tiene il suo primo discorso sullo stato dell’Unione davanti al parlamento di Strasburgo. Juncker affronterà dieci punti, tra cui la crisi dei migranti in Europa. La Commissione proporrà la ripartizione di un totale di 160mila richiedenti asilo tra i 28 paesi dell’Unione.
Dopo il referendum e le riunioni politiche di ieri ad Atene, le trattative per salvare la Grecia passano oggi in campo europeo. Il parlamento di Strasburgo fa il punto dopo il referendum, a Bruxelles si riuniscono leader e ministri delle finanze dei paesi con l’euro. Leggi
“Rispondo alle critiche non con le interviste, ma con il mio lavoro. Sono qui perché sono stato eletto”, ha detto il presidente della Commissione europea Jean-Claude Junker al parlamento di Strasburgo, in una sessione dedicata al risultato del referendum greco.
“Mi sento un po’ tradito”, ha detto il presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker, dopo la convocazione del referendum greco sul piano di salvataggio di Commissione, Banca centrale e Fondo monetario internazionale. Ecco quello che ha dichiarato in un’attesa conferenza stampa. Leggi
“Ho fatto tutto quello che potevo e non mi merito le critiche che mi stanno rivolgendo. Lo stesso vale per il presidente dell’Eurogruppo Jeroen Dijsselbloem”, ha detto Jean-Claude Juncker, presidente della Commissione europea, che sta tenendo una conferenza stampa a Bruxelles. Sono le sue prime parole dopo il fallimento delle trattative e la decisione di Atene di convocare un referendum per fare decidere ai greci se accettare l’ultima offerta dei creditori. Una scelta che la Commissione ha definito “unilaterale”.
“Per me l’uscita greca dall’euro non è mai stata e non sarà mai una opzione”, ma negli ultimi giorni “la drammatizzazione” delle trattative “ha preso il sopravvento sugli interesse di tutti”, ha avvertito Juncker.
È durato circa due ore l’incontro, oggi pomeriggio a Bruxelles, tra il presidente della Commissione europea, Jean-Claude Juncker, e il premier greco Alexis Tsipras, per cercare di sbloccare gli interminabili negoziati fra Atene e i suoi creditori dell’eurozona e del Fondo monetario internazionale. Ancora non ha prodotto risultati definitivi.
“È stato un colloquio importante, interessante e amichevole”, ha detto Juncker. Tsipras ha ripetuto che si continua a lavorare per accorciare le distanze, soprattutto per quanto riguarda le misure di bilancio.
Il primo ministro greco Alexis Tsipras è a Bruxelles per incontrare Jean-Claude Juncker, presidente della Commissione europea. I negoziati tra Atene e i suoi creditori (commissione, Banca centrale europea e Fondo monetario internazionale), ormai gestiti in sede europea, sembrano avvicinarsi a una svolta positiva, dopo l’incontro di ieri sera tra Tsipras, la cancelliera tedesca Angela Merkel e il presidente francese Francois Hollande. La borsa di Atene riflette questo ottimismo ed è tornata positiva, con un rialzo nel pomeriggio che supera il 7 per cento.
I tempi stringono, ma l’intensificarsi degli incontri di questi giorni fa pensare che l’accordo possa arrivare entro il 18 giugno, giorno in cui è convocato l’Eurogruppo, cioè la riunione dei ministri delle finanze dei paesi con l’euro. Pierre Moscovici, commissario europeo per gli affari economici e monetari, ha dichiarato che “ormai siamo lontani dalla tragedia greca e ci avviciniamo all’happy ending”.
Atene aspetta di ricevere gli aiuti comunitari di 7,2 miliardi di euro prima del 30 giugno, quando deve dare al Fondo monetario internazionale (Fmi) quasi 1,6 miliardi di euro. In questo caso potrà evitare il default. Ma ancora non c’è accordo sulle riforme che i partner europei e l’Fmi chiedono alla Grecia per assicurarsi che il paese migliorarà i suoi conti e in futuro ricorrerà meno al debito.
La Commissione europea ha fatto sapere di non essere soddisfatta dal nuovo piano di Atene per un accordo con i creditori internazionali. Il commissario agli affari economici, Pierre Moscovici ha “informato” gli emissari del governo greco che “le ultime proposte non riflettono” gli scambi della settimana scorsa tra il presidente della Commissione Jean-Claude Juncker e Alexis Tsipras. Lo ha riferito il portavoce dell’esecutivo europeo, Margaritis Schinas.
“Per questa spinta finale ai negoziati, la Commissione ritiene che la palla sia nel campo della Grecia, che deve dare seguito alle discussioni tra Tsipras e Juncker della settimana scorsa”, ha aggiunto.
Intanto, fonti tedesche e francesi citate dal quotidiano greco Kathimerini, hanno fatto sapere che l’annunciato incontro di oggi a Bruxelles tra Tsipras, la cancelliera tedesca Angela Merkel e il presidente francese François Hollande non è per il momento confermato.
Il primo ministro greco Alexis Tsipras spiegherà domani al parlamento di Atene a che punto è la trattativa con i creditori internazionali che dovrebbero sbloccare nuovi aiuti al paese.
Ieri sera a Bruxelles il premier greco ha incontrato Jean-Claude Juncker, presidente della Commissione europea, e Jeroen Dijsselbloem, presidente dell’Eurogruppo, cioè l’assemblea dei ministri dell’economia dei 19 paesi che usano l’euro. Juncker e Dijsselbloem hanno presentato a Tsipras l’ultima proposta per siglare un accordo. Il primo ministro greco ha risposto con la sua controfferta. Poco prima aveva parlato al telefono con la cancelliera Angela Merkel e con il presidente francese François Hollande. Incontri e conversazioni tanto ravvicinati fanno pensare che l’accordo sia vicino. Tuttavia, sono diversi i punti su cui il piano dei creditori e quello del paese debitore ancora non coincidono.
Il discorso di Tsipras al parlamento chiarirà se e quanto Atene è disposta a concedere a Fondo monetario internazionale (Fmi), alla Banca centrale europea e alla Commissione. Questi ultimi, se soddisfatti, sbloccheranno gli aiuti di 7,2 miliardi che la Grecia aspetta dal 2012. Soldi che le servono urgentemente, viste le numerose scadenze per il pagamento del suo debito. Già domani Atene dovrebbe rimborsare all’Fmi, una parte del debito: 300 milioni di euro dell’1,6 miliardi che il Fondo aspetta entro il 30 giugno.
Entro venerdì il governo di Alexis Tsipras dovrà restituire al Fondo monetario internazionale 312 milioni di euro, solo una parte degli 1,6 miliardi che i creditori aspettano in giugno. Ma senza lo sblocco degli aiuti comunitari sarà molto difficile che Atene possa pagare il suo debito. Tsipras volerà in serata a Bruxelles per discuterne con il presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker. Leggi
Il presidente della commissione europea Jean Claude Juncker ha accolto il premier greco Alexis Tsipras. “Siamo ormai giunti ai momenti decisivi. La Commissione non è l’attore protagonista di questa fase, ma faremo di tutto per collaborare. Quello che escludiamo è il default. Ritengo possibile una soluzione nelle prossime settimane”, ha detto Juncker.
Incontrando Tsipras, Juncker ha detto: “Lavoriamo per trovare il miglior modo di implementare le decisioni già prese. Credo che se c’è la volontà politica tutto è possibile”.
Il ministro delle finanze tedesco, Wolfgang Schäuble, invece, non esclude l’ipotesi dell’uscita della Grecia dall’euro. “Dal momento che la responsabilità di decidere è solo della Grecia e non sappiamo cosa pensa di fare chi è al governo, non possiamo escluderlo”, ha detto il ministro all’emittente austriaca Orf. Ansa
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