Decine di migliaia di persone sono scese in piazza ieri sera a Istanbul, Ankara e Izmir per celebrare il fallimento del colpo di stato militare del 15 luglio.
Oggi si riunisce il governo in seduta straordinaria, mentre in tutto il paese continuano le ritorsioni su esercito e magistratura: finora sono state arrestate circa seimila persone, tra cui cinquanta ufficiali solo nella mattina del 17 luglio, e circa tremila giudici e pubblici ministeri sono stati sospesi, con l’accusa di aver sostenuto il golpe.
Il presidente Recep Tayyip Erdoğan sta purgando tutti quelli che considera vincolati a Fethullah Gülen, un religioso molto influente nel paese che vive in Pennsylvania, negli Stati Uniti. L’imam nega il suo coinvolgimento, ma le autorità turche concentrano le accuse su di lui.
Il primo ministro Binali Yıldırım ha dichiarato che nessun paese che ospita Gülen può essere considerato amico della Turchia. Erdoğan ne ha chiesto l’estradizione e il ministro del lavoro ha suggerito che gli Stati Uniti siano dietro al tentativo di sovvertire il governo turco.
Il segretario di stato John Kerry ha replicato chiedendo ad Ankara di non fare “insinuazioni pubbliche” sul coinvolgimento statunitense, affermazioni “assolutamente false e dannose” per le relazioni tra i due paesi.
È stata prorogata di nuovo, fino a venerdì 10 luglio, la scadenza dell’accordo preliminare sul programma nucleare iraniano tra Teheran e il gruppo dei 5+1 (i membri permanenti del Consiglio di sicurezza dell’Onu più la Germania). In questo modo, i negoziatori riuniti a Vienna potranno portare avanti le trattative per un’intesa definitiva. Uno dei “nodi principali” che restano da risolvere è la questione delle sanzioni imposte dal Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite nel 2010 sul programma missilistico iraniano. Leggi
Il segretario di stato statunitense John Kerry ha avuto un incidente con la bicicletta mentre si trovava in Alta Savoia, al confine tra Francia e Svizzera. Il dipartimento di stato ha annunciato che Kerry è stato ricoverato in ospedale e “probabilmente ha una gamba rotta”. L’incidente è avvenuto verso le 9.40 a Scionzier, il segretario di stato è stato trasportato in ospedale a Ginevra in elicottero. Le sue condizioni sono stabili e non “ha perso conoscenza”.
Il segretario di stato statunitense John Kerry è stato ricoverato in ospedale a Ginevra, dopo aver avuto un incidente con la bicicletta. Reuters
Il segretario di stato statunitense John Kerry è arrivato in Russia per incontrare il presidente Vladimir Putin, nella sua prima visita in Russia dall’inizio della crisi in Ucraina a gennaio del 2014. Il segretario di stato incontrerà anche il ministro degli esteri russo Sergej Lavrov a Soči, sul mar Nero, e proprio la questione ucraina sarà al centro del colloquio. Il portavoce di Putin ha definito la visita “un passo positivo” nelle relazioni tra i due paesi, così come il portavoce del dipartimento di stato statunitense ha sottolineato che l’incontro è “parte di un impegno continuo per mantenere un filo diretto con la Russia”. Tra i temi all’ordine del giorno anche la Siria, lo Yemen e il programma nucleare iraniano.
Il segretario di stato statunitense, John Kerry, e il ministro degli esteri cubano, Bruno Rodríguez, hanno tenuto dei colloqui a porte chiuse a Panamá. Si tratta dell’incontro di più alto livello diplomatico tra Washington e L’Avana da più di mezzo secolo.
Nel frattempo, secondo fonti dell’amministrazione statunitense, il dipartimento di stato ha deciso di togliere Cuba dalla lista dei paesi che sostengono il terrorismo. Questa decisione potrebbe portare presto i due paesi a riaprire le rispettive ambasciate.
Barack Obama e Raúl Castro dovrebbero incontrarsi per il loro primo vertice ufficiale nei prossimi giorni al vertice delle Americhe a Panamá. Stati Uniti e Cuba avevano annunciato la ripresa delle relazioni diplomatiche a dicembre 2014.
A volte si può non aver detto qualcosa pur avendone parlato. Questo vale soprattutto per i diplomatici, e domenica, contrariamente alle notizie che sono circolate frettolosamente, il segretario di stato americano non ha affatto dichiarato che gli Stati Uniti sono rassegnati all’idea che Bashar al Assad resterà al suo posto. Leggi
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