Il presidente colombiano Juan Manuel Santos cambierà i principali comandanti delle forze armate, dopo le rivelazioni dell’ong Human rights watch secondo cui i militari colombiani sarebbero coinvolti in alcune esecuzioni extragiudiziali. Secondo l’organizzazione per i diritti umani, per anni le forze armate hanno presentato esecuzioni di civili come uccisioni di guerriglieri, solo per gonfiare il numero dei ribelli abbattuti e ottenere in questo modo promozioni e ricompense.
Il presidente Santos ha deciso di sostituire il capo dell’esercito, il generale Jaime Alfonso Lasprilla, il comandante della marina, l’ammiraglio Hernando Wills, e il capo dell’aeronautica, il generale Guillermo Leon.
Generali e colonnelli erano a conoscenza delle uccisioni di civili avvenute in Colombia tra il 2002 e il 2008. Lo rivela l’organizzazione umanitaria Human rights watch (Hrw) in un rapporto pubblicato mercoledì 24 giugno. L’Hrw ha spiegato che i corpi delle vittime sono stati fatti poi passare per cadaveri di ribelli e paramilitari, per mostrare il successo delle forze armate nel contrastare la guerriglia rivoluzionaria. La tragedia è nota come “lo scandalo dei falsi positivi”.
Gli inquirenti stanno indagando su almeno 3.700 casi di omicidi extragiudiziali, cioè esecuzioni di civili avvenute senza un regolare processo. Questi omicidi potrebbero essere stati addirittura ordinati o compiuti dai vertici militari, aggiunge l’organizzazione: almeno 180 battaglioni e unità dell’esercito avrebbero compiuto questi crimini, si legge nel rapporto.
Finora sono stati condannati 815 soldati di basso grado, ma solo sei colonnelli e nessun generale. Molti alti ufficiali dell’esercito, responsabili di alcune delle brigate accusate degli omicidi, hanno fatto poi carriera nelle forze armate. Tra questi, i generali in pensione Mario Montoya e Óscar González Peña, il generale Juan Pablo Rodríguez Barragán, attuale comandante delle forze armate, e infine l’alto comandante dell’esercito, il generale Jaime Lasprilla Villamizar.
Le accuse mosse da Human rights watch sono state respinte dal presidente colombiano Juan Manuel Santos, che ha difeso Jaime Lasprilla e Juan Pablo Rodríguez, precisando che nessuna indagine è in corso nei loro confronti. Santos è stato ministro della difesa, e quindi massimo responsabile dell’esercito, dal 2006 al 2009.
Un capo dell’Esercito di liberazione nazionale (Eln), il secondo gruppo di guerriglieri della Colombia, è stato ucciso dalle forze dell’ordine nel nordovest del paese. Lo ha confermato su Twitter il presidente colombiano Juan Manuel Santos, che si trova in Italia per incontrare il papa.
José Amín Hernández Manrique, più conosciuto con il nome di battaglia Marquitos, è stato ucciso in un assalto coordinato di polizia ed esercito contro il suo accampamento, che si trova nel dipartimento di Antiochia, a nord del paese caraibico. La sua morte rappresenta un duro colpo per l’Eln, che è il secondo gruppo ribelle dopo le Farc (Forze armate rivoluzionarie di Colombia). Ed è un atto di forza di Santos, che più di un anno fa ha cominciato dei colloqui esplorativi con l’Eln per provare ad avviare dei negoziati per il disarmo e la pace simili a quelli che dal 2012 già intrattiene con le Farc.
“Bisogna ora vedere quanto questa notizia influirà sul dialogo tra il governo e questi guerriglieri”, ha commentato il corrispondente della BBC Mundo Natalio Cosoy. Il presidente Santos questa mattina sarà ricevuto dal papa Francesco, a cui chiederà aiuto per la pace e per il buon esito delle trattative con le Farc.
Il presidente Juan Manuel Santos ha annunciato che sospenderà le trattative in corso all’Avana, Cuba, dopo la conferma del sequestro del generale Rubén Darío Alzate Mora da parte dei guerriglieri del fronte 34 delle Farc. Leggi
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