Juan Manuel Santos

L’accordo di pace in Colombia si firmerà il 26 settembre.
L’accordo di pace in Colombia si firmerà il 26 settembre. Il trattato che pone fine alle ostilità tra il governo di Bogotà e la guerriglia più importante del paese, le Frac, sarà ufficialmente sottoscritto a Cartagena. Dopo cinquant’anni di guerra civile, da quel momento comincerà il disarmo e la smobilitazione dei miliziani. Lo ha annunciato il presidente Juan Manuel Santos.
La Colombia approva una legge più severa per gli attacchi con l’acido
La Colombia approva una legge più severa per gli attacchi con l’acido. Il presidente Juan Manuel Santos ha firmato un provvedimento che prevede condanne dai 12 ai 50 anni di carcere per chiunque abbia commesso questi crimini. Secondo le statistiche, ogni anno in Colombia circa cento donne subiscono aggressioni con l’acido.
Accordo tra governo e Farc in Colombia sul risarcimento delle vittime.
Accordo tra governo e Farc in Colombia sul risarcimento delle vittime. Era uno dei nodi da risolvere in vista della firma della pace, prevista per marzo. Il presidente Juan Manuel Santos ha sottolineato che è la prima volta che i guerriglieri si impegnano a risarcire le vittime del conflitto, che in 50 anni ha causato 220mila morti, migliaia di scomparsi e sei milioni di sfollati.
Il governo della Colombia propone una tregua alle Farc dal 1 gennaio.
Il governo della Colombia propone una tregua alle Farc dal 1 gennaio. Il presidente Juan Manuel Santos ha proposto un cessate il fuoco bilaterale sotto controllo internazionale, nel quadro dei negoziati di pace che il suo governo conduce da tre anni a Cuba con le Forze armate rivoluzionarie, che stanno già osservando una tregua unilaterale.
Il 23 marzo 2016 si firmerà la pace tra governo colombiano e Farc.
Il 23 marzo 2016 si firmerà la pace tra governo colombiano e Farc. L’hanno annunciato il presidente Juan Manuel Santos e il capo della guerriglia, Rodrigo Londoño Echeverri, per la prima volta insieme all’Avana, dove dal 2012 si tengono i negoziati. L’accordo obbligherà i ribelli al disarmo e prevede l’amnistia per i reati politici. Dovrà essere ratificato con un referendum.
È vicino l’accordo per la pace in Colombia.
È vicino l’accordo per la pace in Colombia. Il presidente Juan Manuel Santos e il capo delle Farc, conosciuto come Tymoshenko, annunceranno alle 23 (ora italiana) un accordo sulla giustizia, il punto più controverso del processo di pace tra guerriglia e stato. Entrambi sono andati all’Avana, dove dal 2012 si tengono i negoziati sul conflitto cominciato più di 50 anni fa.
Bogotá sospende i bombardamenti contro le Farc.
Bogotá sospende i bombardamenti contro le Farc. Il presidente colombiano, Juan Manuel Santos, ha ordinato all’esercito di sospendere gli attacchi aerei contro gli accampamenti dei guerriglieri. Due settimane fa, il governo e la guerriglia si sono accordati per abbassare l’intensità del conflitto e accelerare i negoziati di pace che si stanno svolgendo da tre anni a l’Avana, a Cuba. Il 20 luglio, le Farc hanno proclamato una tregua unilaterale per un mese. Questa notte, la risposta del governo, che non fissa un termine all’armistizio. Il conflitto tra stato e rivoluzionari, iniziato nel 1964, ha ucciso più di 200mila persone.
Il presidente della Colombia destituisce i vertici militari

Il presidente colombiano Juan Manuel Santos cambierà i principali comandanti delle forze armate, dopo le rivelazioni dell’ong Human rights watch secondo cui i militari colombiani sarebbero coinvolti in alcune esecuzioni extragiudiziali. Secondo l’organizzazione per i diritti umani, per anni le forze armate hanno presentato esecuzioni di civili come uccisioni di guerriglieri, solo per gonfiare il numero dei ribelli abbattuti e ottenere in questo modo promozioni e ricompense.

Il presidente Santos ha deciso di sostituire il capo dell’esercito, il generale Jaime Alfonso Lasprilla, il comandante della marina, l’ammiraglio Hernando Wills, e il capo dell’aeronautica, il generale Guillermo Leon.

I capi dell’esercito sapevano degli omicidi extragiudiziali in Colombia

Generali e colonnelli erano a conoscenza delle uccisioni di civili avvenute in Colombia tra il 2002 e il 2008. Lo rivela l’organizzazione umanitaria Human rights watch (Hrw) in un rapporto pubblicato mercoledì 24 giugno. L’Hrw ha spiegato che i corpi delle vittime sono stati fatti poi passare per cadaveri di ribelli e paramilitari, per mostrare il successo delle forze armate nel contrastare la guerriglia rivoluzionaria. La tragedia è nota come “lo scandalo dei falsi positivi”.

Gli inquirenti stanno indagando su almeno 3.700 casi di omicidi extragiudiziali, cioè esecuzioni di civili avvenute senza un regolare processo. Questi omicidi potrebbero essere stati addirittura ordinati o compiuti dai vertici militari, aggiunge l’organizzazione: almeno 180 battaglioni e unità dell’esercito avrebbero compiuto questi crimini, si legge nel rapporto.

Finora sono stati condannati 815 soldati di basso grado, ma solo sei colonnelli e nessun generale. Molti alti ufficiali dell’esercito, responsabili di alcune delle brigate accusate degli omicidi, hanno fatto poi carriera nelle forze armate. Tra questi, i generali in pensione Mario Montoya e Óscar González Peña, il generale Juan Pablo Rodríguez Barragán, attuale comandante delle forze armate, e infine l’alto comandante dell’esercito, il generale Jaime Lasprilla Villamizar.

Le accuse mosse da Human rights watch sono state respinte dal presidente colombiano Juan Manuel Santos, che ha difeso Jaime Lasprilla e Juan Pablo Rodríguez, precisando che nessuna indagine è in corso nei loro confronti. Santos è stato ministro della difesa, e quindi massimo responsabile dell’esercito, dal 2006 al 2009.

Ucciso un capo dei guerriglieri dell’Eln in Colombia

Un capo dell’Esercito di liberazione nazionale (Eln), il secondo gruppo di guerriglieri della Colombia, è stato ucciso dalle forze dell’ordine nel nordovest del paese. Lo ha confermato su Twitter il presidente colombiano Juan Manuel Santos, che si trova in Italia per incontrare il papa.

José Amín Hernández Manrique, più conosciuto con il nome di battaglia Marquitos, è stato ucciso in un assalto coordinato di polizia ed esercito contro il suo accampamento, che si trova nel dipartimento di Antiochia, a nord del paese caraibico. La sua morte rappresenta un duro colpo per l’Eln, che è il secondo gruppo ribelle dopo le Farc (Forze armate rivoluzionarie di Colombia). Ed è un atto di forza di Santos, che più di un anno fa ha cominciato dei colloqui esplorativi con l’Eln per provare ad avviare dei negoziati per il disarmo e la pace simili a quelli che dal 2012 già intrattiene con le Farc.

“Bisogna ora vedere quanto questa notizia influirà sul dialogo tra il governo e questi guerriglieri”, ha commentato il corrispondente della BBC Mundo Natalio Cosoy. Il presidente Santos questa mattina sarà ricevuto dal papa Francesco, a cui chiederà aiuto per la pace e per il buon esito delle trattative con le Farc.

A rischio il processo di pace in Colombia

Il presidente Juan Manuel Santos ha annunciato che sospenderà le trattative in corso all’Avana, Cuba, dopo la conferma del sequestro del generale Rubén Darío Alzate Mora da parte dei guerriglieri del fronte 34 delle Farc. Leggi

Storia di una famiglia colombiana

In questi giorni va in scena una disputa familiare che aiuta a capire un po’ di cose sulla politica e sulla società colombiana. Leggi

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