Dopo il colpo di stato che ha portato al potere il generale Abdel Fattah al Sisi, i tribunali egiziani hanno emesso più di mille condanne alla pena capitale in meno di un anno. Tra queste anche quella nei confronti dell’ex presidente Mohamed Morsi. Se la sentenza venisse eseguita nel paese potrebbe riesplodere la violenza. Leggi
Un tribunale egiziano ha confermato la pena di morte per il leader dei Fratelli musulmani Mohamed Badie e per altre undici persone, riconosciute colpevoli di aver cercato di destabilizzare lo stato egiziano e di aver pianificato attentati. Altri due esponenti del gruppo sono stati condannati a morte in contumacia, mentre 23 persone sono state condannate all’ergastolo. I condannati potranno fare appello in cassazione.
I Fratelli musulmani sono il principale partito islamico del paese, a cui apparteneva anche il presidente Mohamed Morsi, deposto a luglio del 2013 da un colpo di stato militare. Il 14 agosto 2013 la polizia attaccò due accampamenti dei sostenitori di Morsi, che protestavano contro la sua destituzione al Cairo, e nel blitz morirono centinaia di persone. Dopo quell’episodio diversi commissariati furono attaccati dai sostenitori di Morsi, molti furono incendiati, in particolare a Minya, Sohag e Assiut.
Nei mesi successivi alla destituzione di Morsi, secondo l’Onu, almeno 15mila sostenitori di Morsi sono stati arrestati e centinaia condannati a morte.
Un tribunale egiziano ha condannato all’ergastolo la guida suprema dei Fratelli musulmani, Mohamed Badie, e ha confermato la pena di morte per altri quattro imputati in un processo per la morte di alcuni manifestanti durante le proteste del giugno 2013, che hanno portato alla destituzione dell’allora presidente Mohamed Morsi. Le condanne, di cui due in contumacia, erano state pronunciate il 7 dicembre. Altri quattordici imputati nella stessa causa, tutti dirigenti della Fratellanza, sono stati condannati all’ergastolo. Potranno fare appello.
Gli imputati sono stati riconosciuti colpevoli di “possesso di armi da fuoco”, di “istigazione all’omicidio” e di “omicidio” durante gli scontri tra i sostenitori di Morsi e gli oppositori che chiedevano le sue dimissioni il 30 giugno del 2013.
Mohamed Badie è stato condannato a morte in un altro processo legato alle violenze di quei giorni, ma il caso dovrà essere ridiscusso in tribunale. Inoltre è stato condannato a tre ergastoli in altrettanti processi. Afp
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