La prima cosa che andrebbe festeggiata settant’anni dopo è la capacità che individui spesso isolati hanno avuto di liberare anzitutto se stessi, di sottrarsi all’inquinamento delle menti e dei valori, di negare finalmente la rete di menzogne e seduzioni che sorregge ogni regime. Di ribellarsi, diremmo noi oggi, al Pensiero Unico. Qualche tempo fa ho sentito ricordare da un operaio protagonista degli scioperi che anticiparono la caduta del fascismo una verità semplice e fondamentale: “Mica eravamo stati a scuola di antifascismo, noi”. Leggi
Nuto Revelli , Il popolo che manca Giacomo Mameli, Il forno e la sirena Leggi
Inserisci email e password per entrare nella tua area riservata.
Non hai un account su Internazionale?
Registrati