Io e mio marito siamo sposati da vent’anni, e abbiamo entrambi altri partner. Leggi
Se uno indossa un butt plug, allora può tranquillamente emettere un peto, silenzioso o rumoroso che sia. Leggi
A volte mi capita di suscitare il proverbiale vespaio di proteste (come quando dissi che sui gay la Bibbia diceva “stronzate”), in certi casi senza volerlo. Leggi
Sono un maschio etero e ho quell’età in cui per il grande pubblico per lo più sei ancora giovane. Pur essendo stato a molti matrimoni, non m’interessa minimamente sposarmi o anche solo avere una relazione. Non mi ha mai interessato.
Non è che sono asessuale. Faccio sesso e mi piace. Solo, non sento il bisogno di stare con nessuno. Finché ho la mia musica e miei amici, sto bene così. Purtroppo a quanto pare sono l’unico. I miei genitori vorrebbero dei nipoti. Gli amici tentano di accasarmi. Quando accendo la tv, vedo solo gente in coppia o in cerca di una relazione. Lo stato vuole che metta al mondo e cresca dei soldati da mandare a morire. Io ci provo a non interiorizzare questi punti di vista, ma a volte mi chiedo cosa succederebbe se a un certo punto dovessi cambiare idea. Che diavolo ho che non va? O invece va bene così? Cosa devo rispondere a chi sostiene che sbaglio e che prima o poi cambierò idea? E se poi cambio idea davvero?
Frega Un Cazzo
Sinceramente, FUC, la tua è una di quelle lettere di cui non frega pressoché un cazzo neanche a me. Non mi fraintendere: sembri un tipo simpatico, ti sai esprimere e hai il dono della sintesi, e io di solito apprezzo chi sa cosa vuole e cosa non vuole. Ma i vigliacchi mi danno fastidio.
Perdonami se tiro in ballo la mia sessualità, ma devo dirlo: quando avevo quell’età in cui per il grande pubblico all’unanimità sei giovane – cioè da adolescente – sono andato in camera di mia madre e le ho comunicato che ero frocio (a tredici anni avevo chiesto ai miei come regalo di compleanno i biglietti per la tournée nazionale di Chorus line, ma chissà perché non aveva funzionato, e così cinque anni dopo ho dovuto fare di nuovo coming out ). Se io ho avuto le palle di dire ai miei cattolicissimi genitori che volevo prendere dei cazzi in bocca – e questo all’inizio dell’epidemia di aids – tu puoi trovare il coraggio di rivelare ai tuoi genitori e ai tuoi amici che non sei né asessuale né infelice e che non intendi fidanzarti, convivere, sposarti o riprodurti.
Ma se io non sono molto comprensivo nei confronti delle tue difficoltà, FUC, ho trovato qualcun altro che invece lo è.
“Pochi giovani si dicono non interessati al sesso o alle relazioni, ma chi preferisce stare da solo come FUC è tutt’altro che un’eccezione”, sostiene Eric Klinenberg, docente di sociologia alla New York university e autore di Going solo: the extraordinary rise and surprising appeal of living alone. “Oggi un numero senza precedenti di persone sceglie di vivere da solo. Attualmente i nuclei familiari formati da una sola persona rappresentano negli Stati Uniti il 28 per cento di tutti i nuclei familiari, e nelle grandi città le percentuali aumentano”.
Forse gli amici accoppiati e i genitori affamati di nipotini farebbero meno fatica ad accettare le tue scelte di vita, se solo sapessero quanto sono comuni.
“Da alcuni decenni a questa parte”, afferma Klinenberg, “i giovani adulti sono la fascia in cui il numero dei single è cresciuto più rapidamente. Le persone si sposano più tardi e passano più anni da single. Inoltre sempre più spesso danno per scontato che probabilmente, nel corso delle loro lunghe vite, entreranno e usciranno più volte da situazioni diverse: soli, in coppia, soli, in coppia”.
E nonostante certi stereotipi negativi duri a morire – i single sarebbero antisociali, infelici, isolati – gli studi di Klinenberg dimostrano che, nel settore amici e vita sociale, chi è solo se la cava benissimo.
“I single tendono ad avere una vita sociale più ricca rispetto alle persone sposate”, dice Klinenberg. “È più facile che passino tempo e spendano soldi in bar, caffè e ristoranti, e anche che facciano volontariato. Con buona pace del mito dei single egoisti”.
Ma allora, FUC, cosa deve fare uno come te con gli amici e i parenti che lo assillano?
“Be’, magari fargli capire che essere single, al momento, è la cosa che lo fa stare meglio”, risponde Klinenberg, “ma che questo non significa aver fatto voto di restare single a vita. Oppure, se è in vena di polemiche, potrebbe ricordargli che anche loro, a prescindere dalla vita che fanno oggi, un giorno potrebbero decidere di rinunciare al sesso e alle relazioni”.
E se poi cambi idea? Be’, FUC, se cambi idea fidanzati. Sposati. Evita di dire che la tua scelta di oggi è la migliore – anche se offre una vita sociale migliore – e semmai dovessi cambiare idea non dovrai rimangiarti tutto.
“Il nostro atteggiamento nei confronti del sesso e delle relazioni ha attraversato grandi cambiamenti”, afferma Klinenberg. “Oggi che vivere soli è più comune che avere una moglie e due figli, non sarebbe forse ora di imparare a rispettare anche la scelta di essere single?”.
Eccome. E prima imparerai a pretendere da genitori e amici un po’ di rispetto per le tue scelte, FUC, prima lo otterrai.
Single e coppie farebbero bene a seguire Eric Klinenberg su Twitter: @EricKlinenberg. Se volete saperne di più sui suoi libri e i suoi studi, andate su ericklinenberg.com.
Come ci si deve comportare con i *sex toys (non penetrativi) quando una relazione finisce? Io per la mia ex avevo comprato cinghie, manette, bende per gli occhi e tutto quanto, e lei me li ha lasciati. Buttarli mi pare uno spreco. Sembra brutto se con una ragazza nuova un uomo tira fuori un arsenale di sex toys usati?*
Solo Con I Sex Toys
Jonathan Schroder, che gestisce il negozio Mr. S Leather a San Francisco (mr-s-leather.com), consiglia di sbarazzarsi della roba bondage. È vero che vendere sex toys è il suo mestiere – Mr S è famoso per l’attrezzatura bondage di alta qualità – ma dietro il suo consiglio non c’è la voglia di muovere un po’ di merce. C’è la tua voglia di donne, SCIST.
“Personalmente trovo che a volte gli accessori migliori siano proprio quelli di seconda mano”, dice Schroder. “E nella comunità leather omosessuale esiste una lunga tradizione di accessori tramandati dagli anziani ai più giovani. L’istinto però mi dice che una nuova fidanzata potrebbe sbroccare, davanti a degli oggetti da bondage usati. Molti dei nostri clienti, sia single sia in coppia, hanno una netta predilezione per la pulizia. E le donne etero, in particolare, preferiscono oggetti pulitissimi, lucidi e perfetti. Se aprendo un cassetto una donna trova un’imbracatura di pelle segnata dall’uso o con qualche strappo, o addirittura qualche traccia di sudore o di liquidi corporei altrui, è probabile che la voglia le passi”.
Per cui sbarazzati della roba vecchia, consiglia Schroder, ma non buttarla.
“Trova qualcuno che vuole dell’attrezzatura da bondage ma non se la può permettere, e regalagliela”, dice Schroder. “È roba costosa e c’è gente che non può permettersela. Aiutala tu”.
*@fakedansavage sostiene che il poliamore è una “scelta” e non una “identità”. Dove l’abbiamo già sentita? Ecco a voi i nuovi moralisti, uguali a quelli vecchi.
Se nessuno per natura è monogamo – cosa che ho ripetuto circa dieci milioni di volte – allora, dal mio punto di vista, poliamore e monogamia sono modelli di relazione, non orientamenti sessuali (d’altronde, Lily, se poliamore e monogamia fossero orientamenti sessuali, non dovrebbe esserlo anche restare single?). Era questo che volevo dire. Il poliamore può essere centrale nella concezione sessuale che uno ha di sé, e può essere una cosa importantissima, ma non penso che sia un orientamento come essere omo, etero o bisessuale.
Ovviamente c’è chi definisce la propria identità come poly. Ma la mia domanda è: poly è una cosa che chiunque può scegliere di fare o una cosa che solo alcuni possono essere? Io dico la prima. Lily evidentemente non la pensa così.
Ma come ha detto @GetItBigGurl su Twitter, dove io e Lily abbiamo discusso delle mie affermazioni nella rubrica della settimana scorsa, “meditare alla luce del sole sulla differenza tra orientamento e stile di vita non è da moralisti. Legiferare contro il poliamore sì”.
E qui nessuno legifera contro il poliamore. Ci si limita a riflettere sulle cose.
(Traduzione di Matteo Colombo) Leggi
Sono una ragazza etero di 22 anni. Per un po’ di tempo ho fatto da baby sitter a una famiglia ricca, solo che ormai i ragazzi non hanno più bisogno di una baby sitter. Il padre è un appassionato di arti marziali e lotta, e varie volte mi ha invitato a casa loro per “esercitarmi nell’autodifesa”. Io qualche invito l’ho accettato, e ogni volta comincia come un normalissimo allenamento nella palestra di casa – tapis roulant, pesi, un po’ di vasche – solo che lui è sempre molto ansioso di arrivare alla parte di autodifesa. Spesso mi fa bendare e poi mi salta addosso, e a quel punto io devo liberarmi con le mosse che ho imparato.
Questa cosa, Dan, l’ho fatta un po’ di volte, però mi turba sempre un po’. Comunque lui non mi ha mai toccato in modi strani. L’ultima volta ha detto che voleva vedere fino a che punto era in grado di reggere il dolore. Mi ha chiesto di prenderlo a calci nell’inguine senza alcun tipo di protezione finché non ce la faceva più. Io ho pensato: “Che assurdità!”, ma siccome ero curiosa l’ho fatto. Ha resistito per un sacco di tempo. Da allora non ci sono più tornata, ma sono sei mesi che lui mi assilla. Qualche giorno fa mi ha proposto di “fare una gara”. Lui se ne sta fermo lì, e io lo prendo a calci nelle palle – o dove vuole – e se si arrende vinco 150 dollari. Se mi stanco prima io, devo dargliene 20. Sua moglie sa degli allenamenti, ma lui non vuole che le dica della lotta.
La mia domanda è: c’è una componente sessuale in tutto questo? In vita mia non avevo mai sentito niente del genere e mi sembra una cosa un po’ strana. Ma sono una studentessa universitaria senza un soldo, e per 150 dollari sono pronta ad andare lì, tenermi i vestiti addosso e prenderlo a calci nelle palle! Fammi sapere cosa ne pensi, per favore.
Calci Nelle Palle A Pagamento
In tutto questo, CNPAP, non ci sono componenti non sessuali, e se in vita tua non hai mai sentito parlare di roba del genere, be’, evidentemente mi leggi da poco.
Qui c’è un tizio coi soldi che tenta di intortarsi l’ex baby sitter dei suoi figli per convincerla a prostituirsi. No, scusa, cancella tutto. Qui c’è un tizio coi soldi che si è già intortato l’ex baby sitter dei suoi figli convincendola a prostituirsi, e cazzo è una storia abbastanza inquietante. Gli allenamenti da bendata, la lotta, i calci? Tutta prostituzione gratuita.
Oh, intendiamoci: a farmi accapponare la pelle non è che a questo piaccia farsi sfondare le palle. È una cosa estrema, come di solito sono i feticismi, e che sicuramente comporta dei rischi. Ma sono rischi suoi. Pagarti per farsi prendere a calci nelle palle non fa correre rischi a sua moglie (non mi risulta che con i calci si trasmettano malattie veneree), non toglie il cibo di bocca ai suoi figli e, siccome immagino che questo abbia già tutti i figli che vuole, se farsi gonfiare di calci le palle dovesse renderlo sterile, magari la prenderebbe pure come una benedizione o una vasectomia inaspettata.
Se quei soldi ti servono, CNPAP, e se sei sicura che l’esperienza non ti traumatizzi, di’ al tizio coi soldi che potresti prendere in considerazione l’idea di farlo – di andare lì e, rimanendo vestita, prenderlo a calci nelle palle – ma solo se lui mette le cose in chiaro: deve dirti che questa cosa lo fa godere. Se non vuole mettere le cose in chiaro, CNPAP, lascia perdere.
Non ti conviene lasciar credere a questo ricco stronzo che ti ha convinto a prostituirti, perché altrimenti poi, mentre lo fate, potrebbe pensare: “Be’, se sono riuscito a farle fare questo, allora forse posso convincerla a spogliarsi/guardarmi mentre mi masturbo/fare sesso con me”. Se cominci a prenderlo a calci nelle palle senza che sia chiaro cosa state facendo – tu in un certo senso gli stai vendendo del sesso, e lui certamente lo sta comprando – e a un certo punto lui prova davvero a farti togliere i vestiti o a farsi guardare mentre si masturba o a fare sesso con te, rischi, CNPAP, che dirgli di no diventi complicato. Per parlar chiaro con qualcuno (“No che non mi tolgo i vestiti, stronzo!”) dopo che si sono accettate delle premesse ambigue (“Ma certo, tizio coi soldi, questa non è una cosa sessuale, vuoi solo metterti alla prova!”) bisogna ammettere di essere stati poco chiari noi per primi, e un manipolatore esperto saprà sfruttare questo tipo di inibizione per ottenere ciò che vuole.
Per cui tu digli che sì, stai al gioco – gliele sfondi eccome, le palle – ma non che gli reggi il gioco. Lui deve ammettere che è una cosa sessuale, e deve accettare di rispettare le tue condizioni: tutto quello che succederà dovrete deciderlo insieme prima: niente richieste particolari dopo che avete cominciato, lui rimane vestito, tu rimani vestita, niente viene registrato e tu ti intaschi i 150 dollari – ma facciamo pure 250 – anche se lui non si arrende.
Sono un etero trentenne e ho sempre saputo di essere poliamoroso. La donna che amo non è poliamorosa. È monogama. Abbiamo cominciato a fare sesso rigorosamente da trombamici, anche se in modo esclusivo. È stata lei a insistere perché fosse così, e io ho accettato perché nessuno dei due si aspettava che diventasse una cosa a lungo termine. Solo che poi ci siamo innamorati, e ora io non riesco più a immaginarmi la vita senza di lei. È una donna fantastica, e la amo come non ho mai amato nessun’altra. Però mi ha chiesto di tradire la mia identità sessuale rimanendole sessualmente fedele. Se non riesco ad assumermi quest’impegno, dice che con me non ci vuole stare. Io questa cosa non gliela chiedo: non deve per forza andare con altre persone perché io rimanga nella sua vita. Però vuole a tutti i costi che io non vada con altre persone per rimanere nella mia. Una persona poliamorosa può essere felice con una che non lo è?
Poliamoroso Poliedrico
Tu non “sei” un poliamoroso.
Il poliamorismo non è un’identità sessuale, PP, e nemmeno un orientamento sessuale. Non è una cosa che si è, è una cosa che si fa. Non esistono persone che nascono poliamorose, così come non esistono persone che nascono monogame. Poliamoroso e monogamo sono aggettivi, non sostantivi. Esistono solo persone – gay, etero, bisessuali – e alcune persone hanno relazioni monogamiche, altre hanno relazioni aperte, altre hanno relazioni poliamorose, altre hanno relazioni semimonogamiche, altre ancora hanno relazioni con generali a quattro stelle. Sono tutti modelli relazionali, PP, e non identità sessuali.
E quindi la domanda non è “Può un poliamoroso essere felice con una monogama?”. La domanda è: puoi tu, nonostante la tua evidente preferenza per i modelli relazionali non monogamici, essere felice in questa relazione?
Ami così tanto la tua ragazza da essere disposto a pagare il biglietto d’ingresso che lei pretende – comportarti monogamicamente (avverbio!) – per poter stare insieme? Sì o no?
Dal momento che la tua ragazza ha già chiarito di non essere disposta ad avere con te (o con chiunque altro) una relazione non monogamica, PP, la scelta spetta a te. Se davvero non puoi vivere senza di lei, se davvero è quella che, stringi stringi, si rivelerà La donna della tua vita, allora dovrai essere monogamo. Ma se è una cosa che non sei disposto o non sei in grado di fare – e tieni presente che “essere disposti” e “essere in grado” sono due cose ben diverse, per cui dovrai farti un sincero esame di coscienza su entrambe – allora chiudi questa relazione e cercati una persona che abbia desideri romantici più in linea con i tuoi.
(Traduzione di Matteo Colombo) Leggi
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