La Tunisia ha prorogato di due mesi lo stato di emergenza che aveva proclamato il 4 luglio, per fare fronte al rischio di nuovi attentati jihadisti. Lo stato di emergenza prevede che siano concessi poteri eccezionali a polizia ed esercito, ed era stato annunciato dal presidente tunisino Beji Caid Essebsi all’inizio del mese dopo gli ultimi attacchi, sulla spiaggia di Sousse il 26 giugno e al museo del Bardo di Tunisi in marzo.
“Dopo consultazioni con il capo del governo e con il presidente del parlamento, il presidente della repubblica ha deciso di prolungare lo stato di emergenza su tutto il territorio per due mesi, a partire dal 3 agosto 2015”, ha fatto sapere la presidenza tunisina in un comunicato. Le misure di urgenza erano state revocate in Tunisia nel marzo del 2014 ma, fino a quel momento, erano state ininterrottamente in vigore dal gennaio del 2011, dopo le rivolte che avevano portato alla fuga dell’ex presidente Zine El Abidine Ben Ali.
Otto persone, tra cui una donna, restano in custodia della polizia tunisina perché sospettate di avere un legame diretto con l’attentato del 26 giugno sulla spiaggia di Sousse, in cui sono morte 38 persone. Altre quattro persone che erano state fermate stamattina sono state rilasciate. Le identità dei sospettati e i loro ruolo non sono stati specificati.
Il ministro tunisino per i rapporti con gli organi costituzionali e la società civile, Kamel Jendoubi, ha dichiarato che sono stati schierati 1.377 agenti delle forze di sicurezza negli alberghi e nelle spiagge per garantire la sicurezza delle persone.
Le autorità tunisine hanno arrestato dodici persone che sarebbero in qualche modo coinvolte nell’attentato di Sousse, in cui sono morti 38 turisti stranieri, soprattutto britannici. Gli inquirenti ora sono alla ricerca di due uomini che si sarebbero addestrati in un campo jihadista libico insieme a Seifeddine Rezgui, lo studente universitario tunisino responsabile della strage del 26 giugno.
“Parliamo di un gruppo che si era addestrato in Libia, e che aveva lo stesso obiettivo. Due hanno attaccato il Bardo e uno ha attaccato Sousse” ha spiegato il ministro per i rapporti col parlamento tunisino Lazhar Akremi, mettendo in relazione la sparatoria all’hotel Imperial Marhaba di Port el Kantaoui con l’attacco di marzo al museo Bardo di Tunisi. In quell’occasione due uomini armati ammazzarono 21 persone, prima di essere uccisi a loro volta dalle forze di sicurezza tunisine.
Sono state identificate le 38 vittime dell’attentato del 26 giugno a Sousse, in Tunisia. Tra queste ci sono trenta britannici. Si tratta del bilancio definitivo. Reuters
Il ministro dell’interno tunisino Najem Gharsalli ha annunciato che un gruppo di persone è stato arrestato in relazione all’attentato di Sousse, nel golfo di Hammamet, in cui sono morti 38 turisti. “Abbiamo cominciato ad arrestare un primo gruppo, un numero importante di persone, della rete che era dietro questo terrorista criminale”, ha dichiarato Gharsalli a proposito dei presunti complici di Seifeddine Rezgui, lo studente universitario tunisino sospettato della strage del 26 giugno.
Il ministro tunisino ha parlato al fianco della ministra dell’interno britannica Theresa May e dei colleghi francese e tedesco, che oggi hanno tutti raggiunto l’hotel Imperial Marhaba di Port el Kantaoui dov’è avvenuta la sparatoria. Gli inquirenti starebbero verificando se l’autore della strage abbia frequentato per circa tre mesi un campo di addestramento jihadista in Libia, dove si sarebbe procurato il kalashnikov usato per la strage.
Nell’attacco sono morti ufficialmente diciotto cittadini britannici ma il bilancio potrebbe aggravarsi fino a “circa 30 vittime” solo per il Regno Unito, ha dichiarato una portavoce del governo di David Cameron. Nel frattempo sedici agenti, tra poliziotti, esperti forensi e funzionari di collegamento di Scotland Yard, hanno raggiunto la Tunisia per collaborare alle indagini.
La maggioranza delle vittime dell’attentato avvenuto il 26 giugno nella spiaggia di Sousse, in Tunisia, è britannica. La polizia tunisina ha aperto un’inchiesta: non si sa se l’attentatore abbia agito da solo. Ecco quello che sappiamo finora in otto punti.
Il bilancio delle vittime a Sousse, in Tunisia, è salito a 27 morti. Il ministero degli esteri italiano sta facendo delle verifiche per capire se ci sono vittime italiane tra i morti. Reuters
Sono almeno sette le vittime di un attacco sulla spiaggia di un albergo turistico a Sousse, in Tunisia. Si tratterebbe dell’hotel Imperial Marhaba. È in corso uno scontro a fuoco e secondo le forze di sicurezza un attentatore è stato ucciso. Sousse è una delle destinazioni turistiche più popolari della Tunisia e attira turisti dall’Europa, dagli Stati Uniti e dai vicini paesi nordafricani. Si tratta del secondo attacco contro strutture turistiche in Tunisia in pochi mesi. Il 18 marzo scorso due jihadisti del gruppo Stato islamico hanno fatto irruzione nel museo del Bardo di Tunisi e hanno ucciso 24 persone, in maggior parte turisti.
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