“Con la micro accoglienza diffusa il migrante diventa il tuo vicino di casa”. L’ultimo episodio della serie sulle frontiere Storie InterRotte. Leggi
“Si è creata un’immagine della val di Susa, e tutti quelli che tentano di definirla cadono nella trappola del villaggio di Asterix, magari con buone intenzioni”, diceva Luca Rastello. “Però così si offende quel territorio, quella complessità e anche la lotta del movimento No Tav, il più calunniato della storia dei movimenti italiani”. Un estratto del documentario di Daniele Gaglianone, che intervista il giornalista torinese scomparso l’anno scorso. Leggi
Fu così che, con la pazienza dei forti e grazie all’intervento del Legal team, superammo il blocco illegittimo dei blu di Prussia. Rimontammo in groppa ai cavalli e, alla buon’ora, imboccammo via dell’Avanà. Leggi
Già il giorno prima, 26 gennaio 2016, avevamo toccato un confine del cantiere. Dall’alto delle palizzate, le spire di filo-rasoio fremevano e irradiavano minacce. Eravamo scesi fino alla baita – quella che era stata l’ultimo residuo di libera repubblica – senza che nessuno ci fermasse, arrivando a piedi da Giaglione. Con noi c’erano Maurizio e Irene. Leggi
Alle 11.15 del 27 gennaio 2016, sotto un cielo denim chiaro, dopo aver attraversato il borgo di Chiomonte e raggiunto la riva sinistra della Dora, ci presentammo al checkpoint di via dell’Avanà, poco oltre la centrale idroelettrica. Leggi
Mi chiamo Marco Bruno, sono nato a Torino il 19 gennaio dell’84. E sono diventato “quello della Pecorella”. Una storia No Tav. Leggi
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