Fa parte del collettivo di narratori Wu Ming. Il suo ultimo libro è La Q di Qomplotto. QAnon e dintorni: come le fantasie di complotto difendono il sistema. Il sito ufficiale di Wu Ming si chiama Giap.
Non rispondono solo alla frustrazione e alla rabbia che proviamo verso il mondo così com’è, ma anche a un bisogno di meraviglia, di magia, di incanto. Leggi
Non vanno confuse con il negazionismo, né sminuite in quanto bufale: bisogna saperle leggere e ascoltare. Senza assecondarle, perché sono dannose a più livelli. Leggi
È innegabile che la narrazione di QAnon sia un’allucinazione condivisa. Ma da quante persone? Cosa succede nelle loro teste? Quanto hanno influito i lockdown? Cosa succede in Italia? Leggi
Il 2020 è l’anno in cui la fantasticheria di complotto QAnon è cresciuta a dismisura e ci si è accorti del suo pericolo perfino in Italia. In cosa consiste e qual è la consapevolezza da cui dobbiamo ripartire. Leggi
Dal caso Pizzagate a QAnon, alla “fasciosfera” italiana: smontare le teorie del complotto è facile. Il difficile è far cambiare idea a chi ci crede. Ecco alcune indicazioni utili. Leggi
Dal caso Pizzagate a QAnon, alla “fasciosfera” italiana. Da dove viene l’idea che i leader del Partito democratico americano siano satanisti e pedofili? Capirlo è importante anche per noi. Leggi
Lo scrittore friulano va difeso dalle falsificazioni di chi lo usa per minimizzare il fascismo. Ma possiamo farlo solo capendo dove sbagliò analisi e giudizi su un’ideologia ancora attuale. Leggi
Fu così che, con la pazienza dei forti e grazie all’intervento del Legal team, superammo il blocco illegittimo dei blu di Prussia. Rimontammo in groppa ai cavalli e, alla buon’ora, imboccammo via dell’Avanà. Leggi
Già il giorno prima, 26 gennaio 2016, avevamo toccato un confine del cantiere. Dall’alto delle palizzate, le spire di filo-rasoio fremevano e irradiavano minacce. Eravamo scesi fino alla baita – quella che era stata l’ultimo residuo di libera repubblica – senza che nessuno ci fermasse, arrivando a piedi da Giaglione. Con noi c’erano Maurizio e Irene. Leggi
Alle 11.15 del 27 gennaio 2016, sotto un cielo denim chiaro, dopo aver attraversato il borgo di Chiomonte e raggiunto la riva sinistra della Dora, ci presentammo al checkpoint di via dell’Avanà, poco oltre la centrale idroelettrica. Leggi
Oggi è difficile, quasi impossibile cogliere la portata della persecuzione subita ogni giorno da Pasolini in 15 anni. Leggi
Sera tollerabilmente afosa del 6 settembre 2013. Passeggio per le vie di Bolzano insieme a Flavio, che mi fa da cicerone. Mi sta portando in piazza Tribunale, a vedere il fregio realizzato nel 1943 dallo scultore Giovanni Piffrader sul frontone di quella che allora era la casa del fascio e oggi è il palazzo degli uffici finanziari. Un bassorilievo largo trentasei metri, al cui centro si staglia Mussolini, proprio lui, in sella a un destriero, trionfante e tronfio. “Devi vederlo, dice molto di come siamo messi a Bolzano!”. Leggi
Non si può che ripartire da qui. È la mattina del 15 giugno 2014, il cielo è azzurro pallido mentre cammino con Marco e Greta sui grigiastri, immensi gradoni del sacrario di Redipuglia – incongruo nome italianissimo di Sredipolje, che in sloveno era “Campo di mezzo”. Ci siamo lasciati alle spalle il sarcofago di Emanuele Filiberto Vittorio Eugenio Alberto Genova Giuseppe Maria di Savoia-Aosta, “il duca invitto”, comandante della III Armata, maresciallo d’Italia, fascistissimo. Leggi
Un uomo magro, atletico, in maglietta grigia. Capelli corti brizzolati, occhiali dalla montatura nera. Sta in piedi su un crinale. Sotto di lui, lungo un declivio erboso, si stende un cimitero che sta per andare in fiamme. The burning cemetery. È il 7 agosto 2013 e il sole tramonta su Bocchetta Paù, insellatura nelle Prealpi Vicentine, 1.286 metri sul livello del mare. Leggi
Inserisci email e password per entrare nella tua area riservata.
Non hai un account su Internazionale?
Registrati