Il Venezuela ha affermato il 20 settembre di aver assunto il controllo di una prigione gestita da una potente gang criminale con ramificazioni all’estero. L’operazione ha coinvolto undicimila membri delle forze di sicurezza.
La prigione Tocorón era il quartier generale della gang Tren de Aragua, che aveva installato nella prigione uno zoo, una piscina e una sala per il gioco d’azzardo, secondo la giornalista investigativa Ronna Rísquez, intervistata dall’Afp.
Il governo ha emesso un comunicato in cui si congratula con le forze dell’ordine per il successo dell’operazione, condotta nello stato settentrionale di Aragua.
Il ministro dell’interno Remigio Ceballos ha dichiarato all’emittente statale Vtv che i detenuti sono stati trasferiti in un’altra struttura.
Decine di parenti che vivevano nella prigione con i detenuti si sono radunati all’esterno per avere notizie.
“Sto cercando di capire dove porteranno mio marito” ha detto Gladys Hernández. “Vivevo nella prigione, ma ci hanno buttato fuori”.
Gli agenti hanno portato fuori dal carcere motociclette, televisori, condizionatori d’aria e forni a microonde.
Sembra che alcuni detenuti siano fuggiti durante l’operazione, dato che il governo ha annunciato una “seconda fase” per la “ricerca e la cattura dei fuggitivi”.
Campo da baseball e discoteca
La gang Tren de Aragua, la più potente del Venezuela, è coinvolta in attività criminali in tutto il paese e anche al di fuori dei confini nazionali.
Secondo un’inchiesta di Rísquez, i membri della gang sono circa cinquemila.
Nata una decina di anni fa, la gang è coinvolta in rapimenti, rapine, traffico di droga, prostituzione, estorsioni e attività mineraria illegale.
Secondo il gruppo di esperti InSight crime, è anche coinvolta nel traffico di migranti.
Rísquez ha spiegato che la gang ha approfittato della crisi politica ed economica del paese per espandere la sua influenza. Oggi è presente in altri otto paesi dell’America Latina.
Ha descritto la prigione come un “hotel” per i membri della gang, con una banca, un campo da baseball, un ristorante e perfino una discoteca.
Il capo della gang è Héctor Guerrero Flores, che sta scontando una condanna a diciassette anni di prigione per omicidio e traffico di droga, ha dichiarato Carlos Nieto, coordinatore dell’ong A window for freedom, che si occupa di diritti dei detenuti.
“Ma poteva entrare e uscire da Tocorón liberamente”, ha aggiunto Rísquez.
Secondo l’Osservatorio venezuelano delle prigioni (Ovp), le carceri del paese sono sovraffollate e le condizioni di detenzione pessime.
“L’operazione dimostra che il sistema carcerario venezuelano è nel caos”, ha dichiarato Nieto.