Il 26 settembre le autorità separatiste della regione del Nagorno Karabakh hanno annunciato che almeno venti persone sono morte e 280 sono rimaste ferite nell’esplosione, avvenuta il giorno prima, di un deposito di carburante.
“Decine di persone si trovano in ospedale in condizioni critiche”, hanno aggiunto le autorità.
Intanto, prosegue l’esodo di migiaia di civili dal territorio conteso, conquistato la settimana scorsa dall’esercito azero.
Il governo armeno ha affermato il 26 settembre che più di tredicimila profughi sono arrivati in Armenia a partire da domenica.
“Il governo fornirà una sistemazione a tutti quelli che non hanno un posto dove andare”, ha aggiunto il governo, precisando che continuano le operazioni di registrazione dei profughi.
Migliaia di abitanti di etnia armena del Nagorno Karabakh hanno deciso di lasciare la regione nonostante la promessa dell’Azerbaigian, ribadita il 25 settembre dal presidente Ilham Aliyev, di “garantire i diritti degli armeni che vivono nell’enclave appena conquistata dall’esercito”.