Il bilancio delle vittime della guerra tra Israele e Hamas si è impennato l’11 ottobre, con migliaia di morti totali, quattro giorni dopo l’attacco lanciato dal movimento islamista palestinese.
Nella notte i raid israeliani nella Striscia di Gaza hanno ucciso almeno trenta persone e colpito decine di edifici residenziali, fabbriche, moschee e negozi, hanno annunciato le autorità palestinesi. L’esercito israeliano ha affermato di aver colpito una serie di obiettivi di Hamas.
Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha definito l’attacco condotto da Hamas il 7 ottobre come “un gesto di una ferocia mai vista dai tempi della shoah”, aggiungendo che Israele “metterà in campo una forza enorme e vincerà la guerra”.
Il 10 ottobre Israele ha affermato di aver ripreso quasi del tutto il controllo del confine con la Striscia di Gaza, sottoposta a un “assedio totale”. Sul fronte nord l’esercito israeliano ha invece colpito la Siria e il sud del Libano in risposta al lancio di razzi.
L’offensiva israeliana a Gaza ha suscitato la preoccupazione della comunità internazionale, che teme un attacco via terra.
Israele ha proclamato un “assedio totale” della Striscia di Gaza sospendendo le forniture di acqua, elettricità e cibo.
Il bilancio degli attacchi in Israele è salito a più di 1.200 vittime, ha annunciato l’11 ottobre l’esercito israeliano. Più di 2.700 persone sono rimaste ferite e decine risultano “disperse o in ostaggio”.
Da parte palestinese ci sono novecento morti e più di 4.500 feriti, secondo le autorità locali. Hamas ha aggiunto che due dei suoi leader sono morti nei raid israeliani.
Inoltre, l’esercito israeliano ha affermato il 10 ottobre di aver recuperato i corpi di 1.500 combattenti di Hamas vicino al confine tra Israele e la Striscia di Gaza.
L’aviazione israeliana ha annunciato l’11 ottobre di aver colpito più di duecento obiettivi nel quartiere Al Furkan, nella città di Gaza.
Strage nel kibbutz Beeri
Hamas, che controlla la Striscia di Gaza dal 2007, ha minacciato di uccidere gli ostaggi se continueranno i raid. Tra gli ostaggi ci sono molti giovani rapiti mentre partecipavano a un festival musicale nel deserto. I miliziani di Hamas hanno fatto irruzione al festival il 7 ottobre, uccidendo 250 persone, secondo l’ong Zaka.
Più di cento persone sono state uccise anche nel kibbutz Beeri, secondo la stessa ong, che ha partecipato alla raccolta dei corpi. “Hanno sparato a tutti, uccidendo a sangue freddo anche bambini, neonati e anziani”, ha dichiarato Moti Bukjin, portavoce di Zaka.
All’alba del 7 ottobre, dopo aver attraversato la barriera di confine che Israele considerava invalicabile, centinaia di combattenti di Hamas hanno dato l’assalto ad alcune località nel sud d’Israele.
Durante quest’offensiva inedita, condotta via terra, aria e mare nel giorno dello Shabbat, il riposo settimanale ebraico, Hamas ha sparato migliaia di razzi.
L’esercito israeliano ha reagito bombardando la Striscia di Gaza, dove 2,3 milioni di persone vivono in condizioni di povertà.
Israele ha mobilitato 300mila riservisti e schierato decine di migliaia di soldati al confine con la Striscia di Gaza e con il Libano.
La sera del 10 ottobre l’esercito israeliano ha annunciato di aver ucciso “tre terroristi palestinesi” ad Ashkelon, nel sud d’Israele.
Ospedali al collasso
Il presidente statunitense Joe Biden ha affermato il 10 ottobre che aiuterà Israele a difendersi dal “male assoluto”. Il segretario di stato Antony Blinken è atteso in Israele il 12 ottobre.
Hamas ha reagito accusando Biden di voler “coprire i crimini israeliani”.
La situazione negli ospedali della Striscia di Gaza è catastrofica. L’ospedale Al Shifa non riesce più ad accogliere i feriti. “Alcuni muoiono prima di poter essere curati”, ha dichiarato un medico.
Le Nazioni Unite hanno affermato che l’assedio totale della Striscia di Gaza, dove più di 263mila persone sono state costrette a lasciare le loro case, è “vietato” in base al diritto internazionale umanitario.
Il 9 ottobre Netanyahu ha invitato l’opposizione a partecipare a un governo di unità nazionale per affrontare l’emergenza.
L’offensiva di Hamas è stata lanciata cinquant’anni e un giorno dopo la guerra arabo-israeliana del 1973, che colse di sorpresa Israele e causò la morte di 2.600 israeliani in tre settimane.
Le Brigate al Qassam, l’ala militare di Hamas, hanno affermato di aver lanciato l’offensiva per “mettere fine ai crimini dell’occupazione”.
Israele ha ritirato le truppe e trasferito i coloni dalla Striscia di Gaza nel 2005, dopo aver occupato il territorio dal 1967. Ma ha mantenuto il controllo dello spazio aereo e delle acque territoriali, imponendo un blocco dal 2007.