Il regime nordcoreano ha avvertito il Giappone che il 22 novembre o nei giorni successivi procederà al lancio di un satellite militare, in violazione delle risoluzioni delle Nazioni Unite che vietano a Pyongyang di usare tecnologie legate ai missili balistici.
Il lancio, che secondo la guardia costiera giapponese è previsto tra il 22 novembre e il 1 dicembre, è il terzo tentativo di mettere in orbita un satellite militare dopo quelli falliti a maggio e ad agosto.
“Qualunque uso di tecnologie relative ai missili balistici costituisce una violazione delle risoluzioni delle Nazioni Unite”, ha avvertito il primo ministro giapponese Fumio Kishida, aggiungendo che Tokyo coordinerà la sua risposta con Seoul e Washington, partner in un accordo di difesa trilaterale.
Ad agosto la Corea del Nord aveva designato tre zone marittime che potevano essere interessate dal lancio, che poi è fallito: due nel mar Giallo, a ovest della penisola coreana, e una a est delle Filippine.
“Le zone interessate questa volta dovrebbero coincidere con quelle di agosto”, ha commentato un funzionario sudcoreano, citato dall’agenzia di stampa Yonhap.
Seoul avverte da settimane che Pyongyang è nelle fasi finali della preparazione del lancio di un satellite spia. Il 19 novembre il ministro della difesa sudcoreano Shin Won-sik ha affermato che potrebbe avvenire già questa settimana.
Il 20 novembre l’esercito sudcoreano ha chiesto alla Corea del Nord di “sospendere immediatamente i preparativi per il lancio”, avvertendo che in caso contrario prenderà le “misure necessarie”.
“Il presidente sudcoreano Yoon Suk-yeol potrebbe sospendere l’accordo militare del 19 settembre”, ha dichiarato all’Afp Yang Moo-jin, presidente dell’Università di studi nordcoreani a Seoul. L’accordo, firmato nel 2018 durante un vertice a Pyongyang, puntava a ridurre le tensioni lungo il confine intercoreano, creando zone cuscinetto marittime.
Yang ha aggiunto che non si possono escludere test di missili balistici a medio o lungo raggio da parte di Seoul.
Il riavvicinamento con Mosca
Il recente riavvicinamento della Corea del Nord alla Russia preoccupa Corea del Sud, Giappone e Stati Uniti.
Secondo Seoul, Pyongyang sta fornendo armi a Mosca in cambio di aiuti in materia di tecnologia spaziale.
All’inizio di novembre il segretario di stato statunitense Antony Blinken ha denunciato gli “stretti e pericolosi” legami militari tra Pyongyang e Mosca durante una visita in Corea del Sud.
Secondo gli esperti, le tecnologie legate ai lanci spaziali e allo sviluppo dei missili balistici hanno molti punti in comune.
Quest’anno la Corea del Nord ha effettuato un numero record di test missilistici, ignorando le sanzioni internazionali e gli avvertimenti di Stati Uniti, Corea del Sud e Giappone.
Ha inoltre inserito nella costituzione lo status di “potenza nucleare”.
La settimana scorsa ha annunciato di aver effettuato con successo dei test su un nuovo tipo di motore a combustibile solido per i suoi missili balistici a medio raggio.
Seoul, Tokyo e Washington hanno reagito intensificando la loro cooperazione in materia di difesa. Il 21 novembre una portaerei statunitense a propulsione nucleare, la Uss Carl Vinson, è arrivata alla base navale di Pusan, in Corea del Sud.
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