Elon Musk, proprietario del social network X. (Bill Pugliano, Getty Images North America)

L’azienda X Corp. di Elon Musk, proprietaria del social network X (l’ex Twitter), ha fatto causa il 20 novembre all’ong Media matters, che lotta contro la disinformazione, per aver allontanato gli inserzionisti denunciando la presenza di post filonazisti accanto ai loro annunci pubblicitari.

In una denuncia presentata a un tribunale federale del Texas, X ha accusato l’ong di aver “ingannato l’algoritmo associando esplicitamente i discorsi d’odio agli annunci dei grandi inserzionisti”.

Apple, Comcast, Nbc Universal e Ibm sono alcune delle grandi aziende che la settimana scorsa hanno sospeso i loro annunci pubblicitari sul social network dopo la pubblicazione del rapporto di Media matters.

“Si tratta di un’azione legale senza prospettive, che punta solo a intimidire chi critica X”, ha dichiarato all’Afp Angelo Carusone, presidente di Media matters.

“Le informazioni che abbiamo dato sono corrette e quindi sono ottimista sull’esito della causa”, ha aggiunto.

Teoria del complotto

Il 17 novembre la Casa Bianca ha accusato Musk di aver “promosso l’odio antisemita” in un intervento su X.

“Hai detto l’esatta verità”, ha risposto l’imprenditore a un utente convinto che gli ebrei stessero promuovendo “l’odio contro i bianchi”.

Secondo Washington, il post riprendeva una teoria del complotto diffusa tra i suprematisti bianchi, in base alla quale gli ebrei hanno un piano segreto per favorire l’immigrazione nei paesi occidentali e danneggiare così la maggioranza bianca.

La denuncia presentata il 20 novembre accusa Media matters di essere responsabile delle recenti perdite pubblicitarie di X.

“Media matters ha consapevolmente prodotto immagini che mostrano annunci pubblicitari accanto a contenuti neonazisti su X, presentandole poi come l’esperienza tipica degli utenti del social network”, si legge nella denuncia.

X ha chiesto al tribunale di sanzionare Media matters imponendogli di pagare un risarcimento e di ritirare il suo rapporto.

Da quando Elon Musk ha acquistato Twitter nell’ottobre 2022, la piattaforma ha allentato le regole sulla disinformazione, ridotto i team di moderazione dei contenuti e ripristinato molti account sospesi.