Un incendio divampato in un ostello della gioventù illegale ad Almaty, la città più popolosa del Kazakistan, ha causato almeno tredici vittime, ha annunciato il dipartimento locale delle situazioni di emergenza.
“I soccorritori hanno trovato i corpi di tredici persone e sono in corso le operazioni di verifica delle loro identità”, ha affermato l’amministrazione regionale in un comunicato.
Secondo il ministero degli esteri russo, tra le vittime ci sono anche due cittadini russi.
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L’incendio è divampato all’alba del 30 novembre nel seminterrato di un edificio a tre piani, ha dichiarato l’amministrazione regionale, precisando che il seminterrato e il primo piano facevano parte dell’Almaty Hostel.
I vigili del fuoco hanno impiegato quasi un’ora per spegnere le fiamme, ha aggiunto. La morte delle tredici persone è avvenuta a causa dell’esposizione al monossido di carbonio.
Secondo le autorità comunali di Almaty, l’ostello operava illegalmente. I locali avrebbero dovuto in realtà essere usati come negozio.
“Il comune di Almaty non ha rilasciato alcuna autorizzazione per la trasformazione del negozio in un ostello”, hanno dichiarato le autorità comunali in un comunicato citato dai mezzi d’informazione locali.
“L’ostello è stato aperto in violazione delle regole sanitarie ed epidemiologiche, e di quelle antincendio”, hanno aggiunto.
In base alle informazioni fornite dalle autorità locali, 72 persone erano presenti nell’edificio al momento dell’incendio.
Le autorità hanno aperto un’inchiesta per stabilire le cause del rogo.