Lo stato maggiore della Guinea-Bissau ha annunciato il 1 dicembre di aver arrestato il capo di un’unità delle forze di sicurezza responsabile di una notte di violenze nella capitale Bissau.
“Il colonnello Victor Tchongo è nelle nostre mani e la situazione è sotto controllo”, ha affermato il capitano Jorgito Biague, portavoce dello stato maggiore della Guinea-Bissau.
Un ufficiale che ha chiesto di restare anonimo ha raccontato che Tchongo, della guardia nazionale, è stato arrestato dopo essersi arreso. Una foto scattata dopo l’arresto è stata inviata ai mezzi d’informazione.
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Le violenze sono scoppiate la sera del 30 novembre, quando alcuni elementi della guardia nazionale hanno liberato il ministro dell’economia Suleiman Seidi e il segretario di stato al tesoro António Monteiro, che in quel momento erano sottoposti a un interrogatorio della polizia. A quel punto è intervenuta la guardia presidenziale, che si è scontrata con i militari ribelli per tutta la notte e nelle prime ore della mattina.
“Io e i miei figli non abbiamo chiuso occhio tutta la notte a causa degli spari”, ha dichiarato un’insegnante contattata telefonicamente dall’Afp.
Seidi e Monteiro erano stati prelevati dalla polizia il 30 novembre per fornire spiegazioni su un prelievo di dieci milioni di dollari dalle casse dello stato.
Embaló a Dubai
Nel corso di un dibattito all’assemblea nazionale, il 27 novembre, Seidi si era difeso dicendo che il prelievo era del tutto legale e destinato a sostenere il settore privato.
Alcuni elementi della Forza di sostegno alla stabilizzazione della Guinea-Bissau, schierata nel paese dalla Comunità economica degli stati dell’Africa occidentale (Cédéao/Ecowas), hanno pattugliato le strade la mattina del 1 dicembre.
Le violenze si sono verificate mentre il presidente Umaro Sissoco Embaló si trova a Dubai per la Conferenza delle Nazioni Unite sul clima Cop28.
La Guinea-Bissau, un piccolo stato povero dell’Africa occidentale, è nota per la cronica instabilità politica. Dall’indipendenza dal Portogallo nel 1974 si sono susseguiti i colpi di stato, l’ultimo dei quali nel febbraio 2022.
Nelle elezioni legislative del giugno 2023 l’opposizione ha ottenuto la maggioranza assoluta dei seggi all’assemblea nazionale, costringendo il presidente Embaló a una difficile convivenza.
A settembre Embaló ha nominato due generali, Tomas Djassi e Horta Inta, rispettivamente a capo della guardia presidenziale e dello stato maggiore presidenziale. I due incarichi erano vacanti da decenni.
Questo rafforzamento della sicurezza presidenziale è arrivato in un momento in cui in Africa occidentale si moltiplicano i colpi di stato.