Capo Verde, uno stato insulare nell’oceano Atlantico, è diventato il terzo paese africano libero dalla malaria, ha annunciato il 12 gennaio l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms).
La malattia uccide ogni anno centinaia di migliaia di persone in Africa.
In precedenza l’Oms aveva proclamato l’eradicazione della malattia a Mauritius nel 1973 e in Algeria nel 2019.
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Finora più di quaranta paesi sono stati dichiarati dall’Oms liberi dalla malaria. La certificazione arriva quando un paese non registra casi di trasmissione interna per almeno tre anni consecutivi.
In base ai dati dell’Oms, nel 2022 la malaria ha causato 608mila vittime nel mondo, su circa 250 milioni di infezioni totali. Il 95 per cento delle vittime è stato registrato in Africa. Nell’80 per cento dei casi si è trattato di bambini di età inferiore a cinque anni.
“Il successo di Capo Verde è un raggio di speranza per tutto il continente”, ha affermato Matshidiso Moeti, direttrice regionale dell’Oms per l’Africa. “Dimostra che con una forte volontà politica e programmi efficaci eliminare la malaria è possibile”.
“Grazie agli strumenti esistenti e a quelli nuovi, in particolare i vaccini, possiamo cominciare a sognare un mondo libero dalla malaria”, ha dichiarato Tedros Adhanom Ghebreyesus, direttore generale dell’Oms.
La malaria, trasmessa da zanzare infette del genere Anopheles, è diffusa soprattutto ai tropici. La forma più grave è quella causata dal parassita Plasmodium falciparum, il più diffuso in Africa.
Per molti anni la lotta alla malaria si è basata principalmente sulla prevenzione, e in particolare sull’uso di zanzariere, insetticidi e farmaci preventivi. Oggi però sono disponibili due vaccini, raccomandati dall’Oms.
A Capo Verde l’eradicazione della malaria è diventata un obiettivo sanitario nazionale nel 2007. Due anni dopo il governo ha introdotto un piano strategico per contrastare la malattia.
In un paese in cui il turismo rappresenta circa il 25 per cento del pil, l’eradicazione della malaria potrebbe comportare anche importanti benefici economici.