Il 23 gennaio una donna che stava partecipando a un’iniziativa di protesta degli agricoltori a Pamiers, nel sudovest della Francia, è morta dopo essere stata investita da un’automobile.
La vittima, 35 anni, è stata investita mentre si trovava a un posto di blocco degli agricoltori con il marito di 40 anni e la figlia di 14, che sono rimasti feriti.
Il primo ministro Gabriel Attal ha espresso a nome del governo il dolore per la morte della donna sul social network X.
I tre occupanti dell’automobile responsabile dell’incidente – “una coppia e una loro amica” secondo la procura, “tre persone di nazionalità armena” secondo il prefetto – sono stati presi in custodia dalla polizia.
“Probabilmente non si è trattato di un atto intenzionale”, ha affermato la procura, sottolineando che l’episodio si è verificato prima dell’alba in un tratto di strada senza illuminazione.
Il 23 gennaio gli agricoltori hanno messo in atto blocchi stradali in tutto il paese dopo che il giorno prima i loro rappresentanti avevano partecipato a un incontro infruttuoso con il governo.
Gli agricoltori hanno varie rivendicazioni, tra cui la semplificazione delle procedure amministrative, la rinuncia a introdurre nuovi divieti per i pesticidi, il blocco degli aumenti di prezzo del gasolio per i trattori, la piena applicazione della legge che obbliga il settore industriale a pagare di più gli agricoltori e risarcimenti più rapidi in caso di disastri naturali.
Dai Paesi Bassi alla Romania, passando per la Polonia e la Germania, le proteste degli agricoltori contro gli aumenti delle tasse e il Green deal europeo sono sempre più frequenti.
Il 23 gennaio è prevista a Bruxelles una riunione dei ministri dell’agricoltura dell’Unione europea.