Lo stato dell’Alabama, nel sudest degli Stati Uniti, ha proceduto il 25 gennaio alla prima esecuzione al mondo con il metodo dell’inalazione di azoto, che secondo le Nazioni Unite potrebbe essere assimilato a “una forma di tortura”.
Kenneth Eugene Smith, condannato alla pena capitale nel 1996 per l’omicidio di una donna commissionato dal marito, è morto nella prigione di Atmore alle 20.25, ventinove minuti dopo l’inizio dell’esecuzione, ha affermato in un comunicato Steve Marshall, il procuratore generale dell’Alabama.
“Giustizia è fatta”, ha dichiarato Marshall. “Smith è stato messo a morte per l’atto spregevole che ha commesso trentacinque anni fa. Oggi l’Alabama ha fatto la storia”.
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Secondo l’emittente Cbs, le ultime parole di Smith sono state: “Stasera l’Alabama ha fatto fare all’umanità un passo indietro. Me ne vado con amore, pace e luce. Grazie per avermi sostenuto”.
“Smith si è dimenato per circa due o quattro minuti, poi ha respirato rumorosamente per altri cinque”, ha riferito il giornale online Al.com, citando alcuni testimoni.
È stata la prima esecuzione dell’anno negli Stati Uniti, dopo le ventiquattro del 2023, tutte con il metodo dell’iniezione letale. Era da più di quarant’anni che negli Stati Uniti non veniva introdotto un nuovo metodo di esecuzione.
Un precedente tentativo di mettere a morte Smith con iniezione letale, il 17 novembre 2022, era stato annullato all’ultimo momento perché le flebo non erano state inserite nei tempi previsti dalla legge.
L’Alabama è uno dei tre stati che autorizzano l’esecuzione tramite inalazione di azoto, in cui la morte è causata da ipossia (mancanza di ossigeno).
Il 16 gennaio l’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i diritti umani aveva lanciato l’allarme per l’uso di un “metodo di esecuzione senza precedenti e non testato”.
“Il metodo potrebbe costituire una forma di tortura o un trattamento crudele o degradante in base al diritto internazionale”, ha avvertito Ravina Shamdasani, portavoce dell’Alto commissariato, chiedendo una sospensione dell’esecuzione. “Oltretutto il protocollo dell’Alabama non prevede la sedazione, raccomandata invece per gli animali dall’Associazione statunitense dei medici veterinari (Avma)”.
Tutte le richieste di sospensione dell’esecuzione di Smith, 58 anni, sono rimaste inascoltate. L’ultimo ricorso è stato respinto dalla corte suprema il 24 gennaio.
Smith è stato condannato a morte per l’omicidio di Elizabeth Dorlene Sennett, 45 anni, avvenuto nel 1988 e commissionato dal marito, Charles Sennett, che poco dopo si è suicidato dopo essere finito tra i sospettati.
La pena di morte è stata abolita in ventitré stati del paese, mentre in altri sei la sua applicazione è sospesa.