Almeno tre funzionari dell’occupazione russa sono morti il 3 febbraio in un bombardamento condotto dall’esercito ucraino contro un panificio a Lysyčansk, nell’est dell’Ucraina, hanno annunciato il 5 febbraio le autorità regionali.
In precedenza il Cremlino aveva definito l’attacco, che secondo i soccorritori ha causato ventotto vittime, come un “mostruoso atto di terrorismo”.
“Oleksij Potelečenko, ministro delle situazioni di emergenza della Repubblica Popolare di Luhansk, è rimasto ucciso nel brutale bombardamento”, ha affermato su Telegram il capo del territorio separatista Leonid Pasečnik.
Secondo Pasečnik, Potelečenko aveva fatto parte delle milizie filorusse della regione di Luhansk a partire dal 2014.
Nel bombardamento sono morti anche due consiglieri comunali, ha dichiarato su Telegram Eduard Sakhnenko, il sindaco di Lysyčansk.
Tuttavia, le autorità non hanno chiarito perché i tre funzionari si trovavano nel panificio.
Kiev non ha commentato il bombardamento.
La Russia sostiene di non aver mai preso di mira i civili in Ucraina, malgrado città come Mariupol e Bachmut siano state devastate. Inoltre, l’esercito russo conduce bombardamenti contro le città ucraine quasi ogni notte.
Lysyčansk, nella regione di Luhansk, è stata conquistata dall’esercito russo nell’estate 2022 dopo una sanguinosa battaglia durata alcune settimane.
Prima della guerra la città aveva circa 111mila abitanti.