Il 7 febbraio i bombardamenti russi hanno causato almeno cinque vittime in Ucraina. Quattro persone sono morte nella capitale Kiev, durante una visita del capo della diplomazia europea Josep Borrell, quando è stato colpito un edificio residenziale.
Come altri leader occidentali prima di lui, Borrell è stato trasferito in un rifugio antiaereo, ha riferito un giornalista dell’Afp.
“Sei regioni sono state prese di mira dal nemico”, ha affermato il presidente ucraino Volodymyr Zelenskyj su Telegram.
L’ultimo attacco nella capitale ucraina risaliva al 23 gennaio.
La mattina del 7 febbraio missili e droni hanno colpito varie regioni del paese, causando quattro morti e trentotto feriti a Kiev, secondo l’amministrazione regionale.
Una quinta persona è rimasta uccisa a Mykolaïv, nel sud del paese, hanno affermato le autorità locali.
Complessivamente l’esercito russo ha lanciato quarantaquattro missili e venti droni esplosivi contro l’Ucraina, ha dichiarato su Telegram Valerij Zalužnyj, il comandante in capo delle forze armate ucraine. Le forze di Kiev hanno intercettato ventinove missili e quindici droni.
I resti di un missile abbattuto sono caduti su un edificio residenziale della capitale, causando un vasto incendio e uccidendo quattro persone e ferendone trentotto.
Come di consueto il ministero della difesa russo ha affermato di aver preso di mira solo “obiettivi militari”.