L’attuale ministro della difesa Prabowo Subianto, un ex generale ai tempi della dittatura, si è proclamato il 14 febbraio vincitore delle elezioni presidenziali già al primo turno, dopo che le prime proiezioni lo davano in netto vantaggio.
“È la vittoria di tutti gli indonesiani”, ha affermato l’ex generale nel corso di un discorso pronunciato a Jakarta in presenza del candidato vicepresidente Gibran Rakabuming Raka, figlio maggiore dell’attuale presidente Joko Widodo.
Secondo le prime proiezioni, Subianto, il grande favorito della vigilia, ha ottenuto più del 55 per cento dei voti, precedendo Anies Baswedan, ex governatore di Jakarta, e Ganjar Pranowo, ex governatore della provincia di Java Centrale.
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Se la vittoria dell’ex generale sarà confermata, s’insedierà a ottobre come presidente di quella che per dimensioni è considerata “la terza democrazia del mondo”.
L’attuale presidente, soprannominato Jokowi e molto popolare nel paese, non poteva candidarsi a un terzo mandato.
Per essere proclamato vincitore al primo turno Subianto deve ottenere più del 50 per cento dei voti a livello nazionale e almeno un quinto dei voti in più di metà delle province del paese.
I risultati ufficiali dovrebbero essere annunciati a marzo, mentre un eventuale secondo turno è previsto a giugno.
Oltre al presidente, gli elettori erano chiamati a eleggere 580 deputati e 20mila rappresentanti regionali e locali.
Una parte consistente della popolazione apprezza la retorica nazionalista e populista di Subianto, ma altri temono un indebolimento delle istituzioni democratiche.
Subianto è stato infatti accusato di violazioni dei diritti umani negli anni novanta, all’epoca della dittatura di Suharto.
Alcune ong sostengono che l’ex generale abbia ordinato il rapimento di attivisti per la democrazia negli ultimi anni della dittatura. Lui ha più volte smentito le accuse e non è mai stato perseguito, ma per molti anni alcuni paesi, tra cui gli Stati Uniti e l’Australia, gli hanno negato il visto.