Il 20 febbraio un ex poliziotto paraguaiano è stato condannato a trent’anni di prigione per crimini commessi all’epoca della dittatura di Alfredo Stroessner (1954-1989), ma non sarà incarcerato a causa dell’età avanzata.
Eusebio Torres, 87 anni, era accusato di aver torturato nel 1976 alcuni detenuti, oppositori o presunti tali. All’epoca i prigionieri lo chiamavano “La frusta”, dal nome del suo “strumento d’interrogatorio” preferito.
“È stato dimostrato che Eusebio Torres ha sottoposto i fratelli Carlos Ernesto Casco e Luis Alberto Casco, nonché la moglie del primo Teresa Dejesús Aguilera de Casco (ora deceduta), a vari tipi di torture”, ha affermato il giudice Manuel Aguirre.
“Torres dirigeva gli interrogatori dei prigionieri presso il Servizio investigativo della polizia in quanto era l’unico poliziotto laureato in legge”.
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Torres ha partecipato al processo in videoconferenza dalla sua casa della capitale Asunción. Era già stato condannato nel 2007 per altri reati, ma aveva poi ottenuto gli arresti domiciliari.
Le vittime e i loro familiari hanno accolto la sentenza con grande soddisfazione.
“Giustizia è fatta”, ha affermato Carlos Ernesto Casco.
I trentacinque anni della dittatura di Stroessner sono stati caratterizzati da 59 esecuzioni extragiudiziali, 336 sparizioni forzate, ventimila arresti arbitrari e diciannovemila casi di tortura. “È stato colpito un abitante su 133”, si legge in un rapporto del 2008 della Commissione verità e giustizia.
Ma pochi funzionari, appena una decina di poliziotti, sono stati condannati per i crimini commessi all’epoca della dittatura. Lo stesso Stroessner, condannato in contumacia, è morto serenamente in Brasile nel 2006, all’età di 93 anni.