Foto di Agustin Marcarian, Reuters/Contrasto

Il 30 aprile in Paraguay ci sono state le elezioni presidenziali. “Il candidato conservatore Santiago Peña (nella foto), del Partito colorado, ha vinto con quasi il 43 per cento dei voti e comincerà il suo mandato ad agosto”, scrive l’Afp. Nel paese non è previsto il ballottaggio. Efraín Alegre, alla guida di una coalizione di partiti di centrosinistra, ha ottenuto il 27 per cento delle preferenze mentre inaspettatamente Paraguayo Cubas, un candidato populista, ha avuto quasi il 22 per cento dei voti e ha denunciato brogli elettorali. Gli elettori hanno quindi scelto la continuità: salvo una parentesi tra il 2008 e il 2012, il Partito colorado è al potere dal 1947. Peña è un economista di 44 anni molto vicino all’ex presidente Horacio Cartes, accusato di corruzione dagli Stati Uniti, ed è favorevole a mantenere rapporti con Taiwan. Il Paraguay è rimasto uno dei pochi paesi dell’America Latina a fare questa scelta che irrita Pechino. ◆

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Questo articolo è uscito sul numero 1510 di Internazionale, a pagina 20. Compra questo numero | Abbonati