La Model Y di Tesla nello stabilimento di Grünheide, vicino a Berlino, il 22 marzo 2022. (Patrick Pleul, pool)

Un gruppo tedesco di estrema sinistra, il Vulkan gruppe, ha rivendicato la responsabilità del “sabotaggio” che ha costretto il gigante statunitense delle auto elettriche Tesla a interrompere l’attività del suo principale stabilimento europeo, a Berlino, in Germania.

Per l’azienda di proprietà di Elon Musk si tratta di un nuovo problema da affrontare in Europa, dove è già coinvolta in una controversia su questioni sindacali in Svezia e dove le consegne sono state rallentate da attacchi alle navi cargo nel mar Rosso.

“Con il nostro sabotaggio ci siamo posti l’obiettivo di ottenere il più grande black out possibile della Tesla”, ha dichiarato il Vulkan gruppe in un comunicato pubblicato su una piattaforma usata dagli attivisti, Indymedia.

Questo movimento, noto ai servizi segreti tedeschi, aveva già rivendicato la responsabilità di un attacco incendiario a un cantiere della Tesla nel 2021. La mattina del 5 marzo, un incendio ha distrutto un traliccio dell’elettricità situato vicino allo stabilimento Tesla, a sud della capitale tedesca. Le autorità ritengono che il rogo sia stato appiccato intenzionalmente.

L’impianto, l’unico del suo genere in Europa, ha dovuto interrompere la produzione a causa del black out elettrico.

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Tesla “divora terra, risorse, persone e manodopera, e sputa seimila suv e auto alla settimana”, denuncia Vulkan nel suo messaggio.

Gli attivisti accusano l’impianto di “inquinare le falde acquifere e di consumare enormi quantità di acqua potabile”.

Inaugurata nel 2022, la Gigafactory della Tesla vicino a Berlino produrrà per i consumatori europei il suv di punta dell’azienda, la Model Y. La sua costruzione in un’area boschiva della regione del Brandeburgo, nei dintorni di Berlino, ha suscitato l’opposizione dei gruppi ambientalisti. Le loro preoccupazioni sono state riaccese dai piani di Tesla di espandere l’impianto per raddoppiare la capacità produttiva. In una votazione che si è svolta a febbraio, i residenti del comune dove sorge la fabbrica si sono espressi a grande maggioranza contro il progetto di estensione.

Il governo regionale del Brandeburgo ha parlato di “sabotaggio”, per definire l’attacco degli ambientalisti all’azienda. “Migliaia di persone sono state tagliate fuori dai rifornimenti di base e messe a rischio”, hanno dichiarato le autorità.

L’incendio è avvenuto mentre gli attivisti hanno cominciato una protesta per opporsi ai piani di espansione della fabbrica, costruendo case sugli alberi per impedire lo svolgimento di qualsiasi lavoro e occupando con la loro presenza il bosco nei dintorni della fabbrica.

L’ong ambientalista tedesca Robin Wood, che partecipa al movimento di protesta, ha “respinto qualsiasi legame” con il sabotaggio e ha dichiarato che sta conducendo un’azione “pacifica”.

Lo stabilimento tedesco di Elon Musk produce attualmente più di 250mila auto elettriche all’anno, ma l’obiettivo è arrivare a 500mila entro la fine dell’anno.