È in corso un grave episodio di sbiancamento della Grande barriera corallina, un fenomeno causato dalla crisi climatica, ha annunciato l’8 marzo il governo australiano.
La più grande barriera corallina del mondo, che si estende per più di 2.300 chilometri lungo la costa nordorientale dell’Australia, ospita circa 1.500 specie di pesci e quattromila di molluschi.
“Sappiamo che la principale minaccia alla salute delle barriere coralline in tutto il mondo è la crisi climatica, e la Grande barriera corallina non fa eccezione”, ha dichiarato la ministra dell’ambiente Tanya Plibersek.
“Per proteggere questi habitat eccezionali dobbiamo ridurre con la massima urgenza le emissioni di gas serra”, ha aggiunto.
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Ogni giovedì le notizie più importanti sulla crisi climatica e ambientale. A cura di Gabriele Crescente.
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L’episodio di sbiancamento, il settimo dal 1998, è stato confermato dagli scienziati che lavorano per il governo grazie alle osservazioni aeree di trecento aree poco profonde della barriera corallina.
Secondo l’autorità australiana che si occupa delle barriere coralline, serviranno però ulteriori studi per valutare la gravità e l’estensione dello sbiancamento.
Gli episodi di sbiancamento sono causati dall’esposizione prolungata dei coralli a temperature dell’acqua superiori alla media.
Secondo i dati ufficiali, nelle ultime settimane le temperature marine lungo la Grande barriera corallina hanno raggiunto livelli record.
“Se le temperature non caleranno rapidamente, molti coralli moriranno”, ha dichiarato Richard Leck, responsabile per gli oceani della sezione australiana del Wwf.
“Purtroppo gli episodi di sbiancamento sono ormai così frequenti che la barriera corallina non ha il tempo di riprendersi”, ha affermato Terry Hughes, uno dei massimi esperti australiani.
Negli ultimi anni le condizioni di salute della Grande barriera corallina sono state oggetto di forti tensioni tra il governo australiano e l’Unesco, che ha minacciato d’inserire il sito nella lista del patrimonio mondiale in pericolo.
Nel 2023 ci sono state perdite significative di coralli nell’emisfero settentrionale, in particolare in Florida e ai Caraibi.