Almeno sessanta migranti sono scomparsi nel Mediterraneo dopo essere partiti da Zawiya, in Libia, secondo alcuni sopravvissuti soccorsi il 13 marzo dalla Ocean Viking, la nave umanitaria noleggiata dall’ong Sos Méditerranée.
“I sopravvissuti hanno riferito che almeno sessanta persone sono morte durante la traversata, tra cui alcune donne e almeno un bambino”, ha affermato il 14 marzo l’ong, mentre la Ocean Viking si dirigeva verso un porto sicuro con 224 migranti a bordo, raccolti in tre diverse operazioni di soccorso.
L’Organizzazione internazionale per le migrazioni (Oim) ha reagito esprimendo forte preoccupazione: “Ci è giunta notizia che la Ocean Viking ha soccorso venticinque persone partite una settimana fa da Zawiya, in Libia, e che altre sessanta risultano disperse”.
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Secondo Sos Méditerranée, l’imbarcazione è partita da Zawiya l’8 marzo. Tre giorni dopo si è rotto il motore, lasciando i migranti alla deriva, senza cibo né acqua.
Dopo un primo salvataggio di ventincinque persone, tra il 13 e il 14 marzo la Ocean Viking ha raccolto rispettivamente 113 e 88 migranti in altre due operazioni di soccorso.
Il porto di Ancona, sulla costa adriatica italiana, è stato designato come luogo di approdo sicuro per la nave umanitaria, che ha “224 migranti a bordo, tra cui ventuno donne, una trentina di minori non accompagnati e quattro bambini sotto i quattro anni”, ha affermato Sos Méditerranée.
“Dato che Ancona dista 1.450 chilometri dalla posizione attuale della Ocean Viking, abbiamo chiesto alle autorità marittime italiane di concedere un porto sicuro più vicino”, ha aggiunto l’ong.
Sos Méditerranée ha soccorso più di 39mila persone nel Mediterraneo dal 2016, soprattutto nel Mediterraneo centrale, la rotta migratoria più pericolosa del mondo.
Nel 2023 più di 3.100 migranti sono morti nel Mediterraneo mentre cercavano di raggiungere l’Europa, secondo i dati dell’Oim. Dall’inizio dell’anno 278 migranti risultano morti o dispersi.