Il 15 marzo i russi hanno cominciato a votare per le elezioni presidenziali, che in assenza dell’opposizione porteranno inevitabilmente alla rielezione di Vladimir Putin per un nuovo mandato di sei anni.
Le operazioni di voto sono state turbate da alcuni incidenti isolati.
Una bomba è esplosa, senza causare vittime, all’esterno di un seggio elettorale a Skadovsk, nella regione occupata di Cherson, nel sud dell’Ucraina.
Una giovane donna ha cercato d’incendiare con una molotov un seggio elettorale a San Pietroburgo, ha affermato un funzionario della commissione elettorale locale.
Secondo alcuni mezzi d’informazione russi, un’altra donna è stata arrestata dopo aver dato fuoco a una cabina elettorale a Mosca.
Complessivamente otto persone sono state arrestate per aver compiuto atti di protesta all’interno dei seggi. In alcuni casi avevano spruzzato delle sostanze coloranti sulle schede elettorali.
Il 14 marzo la procura di Mosca aveva messo in guardia da eventuali iniziative di protesta durante lo scrutinio, che si concluderà il 17 marzo.
Alla vigilia del voto Putin, 71 anni, aveva invitato i suoi concittadini a “mantenere salda la rotta in questi tempi difficili”, riferendosi alle conseguenze dell’invasione dell’Ucraina.
Il presidente “affronta” tre candidati semisconosciuti che sostengono le sue politiche, tra cui l’offensiva in Ucraina e la repressione di qualunque forma di dissenso, culminata nella morte in prigione dell’oppositore Aleksej Navalnyj.
La candidatura dell’unico oppositore a farsi avanti, Boris Nadeždin, è stata respinta dalla commissione elettorale.
Putin, al potere dal 2000, si potrà candidare a un ulteriore mandato nel 2030, restando quindi in carica fino al 2036, quando compirà 84 anni.
Il 15 marzo il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, si è congratulato ironicamente con Putin “per la schiacciante vittoria nelle elezioni presidenziali”.
Intanto, una persona è morta e due sono rimaste ferite in un bombardamento ucraino a Belgorod, capoluogo dell’omonima regione russa al confine con l’Ucraina.
Lo stesso giorno l’esercito russo ha condotto alcuni bombardamenti in Ucraina, tra cui uno nella città portuale di Odessa che ha causato almeno quattordici vittime.