Vladimir Putin è stato confermato al Cremlino per un nuovo mandato di sei anni in seguito a elezioni presidenziali che si sono svolte in assenza dell’opposizione. Secondo i risultati quasi definitivi, Putin ha ottenuto più dell’87 per cento dei voti.
La sera del 17 marzo Putin, 71 anni, ha ringraziato gli elettori che hanno contribuito a un “consolidamento politico interno” a due anni dall’invasione dell’Ucraina.
Il presidente ha reso omaggio ai soldati che combattono in Ucraina, che “rischiano la vita per proteggere i territori che storicamente appartengono alla Russia”.
I tre giorni delle elezioni, dal 15 al 17 marzo, sono stati segnati da bombardamenti ucraini e da incursioni di combattenti filoucraini nelle regioni russe vicine al confine, oltre che da alcune iniziative di protesta ai seggi.
Il presidente ucraino Volodymyr Zelenskyj ha definito Putin un uomo “ubriaco di potere” che vuole “governare per sempre”, mentre il ministro degli esteri britannico David Cameron ha deplorato l’assenza di elezioni “libere” in Russia e Washington ha contestato lo svolgimento delle elezioni anche nei territori ucraini occupati dall’esercito russo.
Putin ha “affrontato” tre candidati semisconosciuti che sostengono le sue politiche, tra cui l’offensiva in Ucraina e la repressione di qualunque forma di dissenso, culminata nella morte in prigione dell’oppositore Aleksej Navalnyj.
La candidatura dell’unico oppositore che si era fatto avanti, Boris Nadeždin, era stata respinta dalla commissione elettorale.
Putin, al potere dal 2000, si potrà candidare a un ulteriore mandato nel 2030, restando quindi in carica fino al 2036, quando compirà 84 anni.
Complessivamente 85 persone sono state arrestate per aver compiuto atti di protesta ai seggi, ha affermato l’ong Ovd-Info.
Julija Navalnaja, vedova del principale oppositore russo, aveva invitato i suoi sostenitori a presentarsi ai seggi a mezzogiorno come forma di protesta contro Putin, per scrivere il nome di Navalnyj sulle schede o semplicemente ostacolare le operazioni di voto.
Navalnaja ha votato all’ambasciata russa a Berlino. “Ho scritto sulla scheda il nome di mio marito”, ha dichiarato alla stampa.
Il 18 marzo Putin ha affermato che la morte di Navalnyj è stata un “evento triste”, aggiungendo che personalmente era favorevole a includerlo in uno “scambio di prigionieri con l’occidente”.