Più di cento persone sono state rapite in due attacchi condotti tra il 16 e il 18 marzo nello stato di Kaduna, nel centronord della Nigeria. L’ondata di rapimenti in corso nello stato e in altre parti del paese sta mettendo in difficoltà il presidente Bola Tinubu, che aveva promesso di riportare la sicurezza nel paese.
Nella notte tra il 17 e il 18 marzo alcuni uomini armati hanno rapito 87 persone nella località di Kajuru Station, hanno affermato le autorità locali.
Harisu Dari, un funzionario locale, ha raccontato che i banditi sono arrivati intorno alle 22 e hanno cominciato a prelevare gli abitanti casa per casa.
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Il 16 marzo sedici persone erano state invece rapite nel villaggio di Dogon Noma, a circa dieci chilometri di distanza.
In precedenza, il 12 marzo decine di persone erano state sequestrate nel distretto di Kajuru, mentre il 7 marzo più di 250 alunni e insegnanti di una scuola erano stati rapiti a Kuriga, sempre nello stato di Kaduna.
Al di fuori dello stato di Kaduna, all’inizio di marzo più di cento persone tra donne e bambini erano state rapite dalle milizie jihadiste in un campo profughi dello stato nordorientale di Borno. Pochi giorni dopo quindici alunni di una scuola islamica erano stati presi in ostaggio nello stato nordoccidentale di Sokoto.
I rapimenti di massa a scopo di riscatto sono molto frequenti nel nord del paese.
L’ondata in corso sta però mettendo in imbarazzo il presidente Tinubu, al potere da maggio 2023, che si era impegnato a riportare la sicurezza nel paese, scosso dalle violenze jihadiste, dal banditismo e dalle tensioni intercomunitarie.
La settimana scorsa Tinubu ha escluso la possibilità di pagare un riscatto per ottenere la liberazione dei più di 250 alunni rapiti a Kuriga.
Secondo le stime dell’azienda Sbm Intelligence, 4.777 persone sono state rapite in Nigeria dall’insediamento di Tinubu.