Almeno 137 persone sono state uccise e più di un centinaio sono rimaste ferite venerdì sera in un attacco armato seguito da un vasto incendio in una sala concerti alla periferia di Mosca, dove si svolgeva un concerto del gruppo rock russo Picnic.
Il bilancio delle vittime è destinato ad aumentare man mano che i soccorsi e le ricerche proseguono.
L’attacco è stato rivendicato dal gruppo Stato islamico. È l’attentato più grave in Russia negli ultimi vent’anni e il più sanguinoso del gruppo Stato islamico in Europa dopo gli attentati del 13 novembre 2015 a Parigi.
Le autorità russe non hanno reagito alla rivendicazione del gruppo Stato islamico, ma i funzionari hanno parlato di un presunto legame con l’Ucraina. Kiev ha negato ogni responsabilità.
Sabato il Cremlino ha annunciato che sono state arrestate 11 persone, tra cui i quattro attentatori.
L’attacco è stato compiuto da diversi individui armati ed è avvenuto in serata al Crocus City Hall, un sala concerti a Krasnogorsk, appena fuori la capitale russa.
Un giornalista dell’Afp ha visto l’edificio in fiamme, con fumo nero che usciva dal tetto, moltissimi agenti di polizia e dei servizi di emergenza, decine di luci blu lampeggianti che illuminavano la notte.
“Poco prima che il concerto iniziasse abbiamo sentito improvvisamente diverse raffiche di mitragliatrice e un terribile urlo di donna. Poi tante urla”, ha detto all’Afp Alexeï, un produttore musicale che si trovava nel camerino al momento dell’attacco.
Si ritiene che i presunti autori dell’attacco abbiano utilizzato “armi automatiche” e dato fuoco all’edificio utilizzando un “liquido infiammabile”, ha dichiarato sabato il comitato incaricato delle indagini.
Secondo le autorità russe, i vigili del fuoco sono riusciti a evacuare un centinaio di persone dal seminterrato della sala da concerto. Sono in corso le operazioni per “salvare le persone dal tetto dell’edificio”.
In passato la Russia è stata colpita da diversi attentati di gruppi islamisti.
Nel 2002 i combattenti ceceni presero in ostaggio 912 persone nel teatro Dubrovka di Mosca per chiedere il ritiro delle truppe russe dalla Cecenia.
La presa di ostaggi si concluse con un assalto delle forze speciali e con la morte di 130 persone, quasi tutte asfissiate dal gas utilizzato dalle forze di sicurezza russe.
Vladimir Putin, il presidente russo, in un discorso televisivo alla nazione ha denunciato il “barbaro atto terroristico”. Putin ha anche parlato con i leader stranieri e ha ringraziato i soccorritori.