Il 4 aprile Audrey Mondjehi, 42 anni, è stato condannato a trent’anni di prigione per aver aiutato il jihadista Chérif Chekatt a procurarsi l’arma con cui ha ucciso cinque persone, tra cui l’italiano Antonio Megalizzi, in un attentato al mercatino di Natale di Strasburgo nel dicembre 2018.
La sentenza, in linea con le richieste della Procura nazionale antiterrorismo (Pnat), prevede anche l’interdizione permanente dal territorio francese di Mondjehi, che ha la nazionalità ivoriana.
La corte d’assise di Parigi ha accertato che Mondjehi era a conoscenza della radicalizzazione dell’autore dell’attentato, a cui era molto legato, e l’ha quindi riconosciuto colpevole di “associazione a delinquere di matrice terroristica”, ha affermato la presidente Corinne Goetzmann.
La sera dell’11 dicembre 2018, dopo aver giurato fedeltà al gruppo Stato islamico, Chekatt aveva ucciso cinque persone e ne aveva ferite undici nelle strade affollate del capoluogo della regione del Grande Est. L’attentatore era stato poi ucciso dalla polizia due giorni dopo.
Nei tre mesi che hanno preceduto la strage Mondjehi era venuto a conoscenza delle intenzioni di Chekatt, anche se non nei dettagli, ha stabilito la corte.
La corte ha inoltre inflitto pene più lievi ad altri due imputati, riconosciuti colpevoli di “associazione a delinquere” per aver svolto un ruolo d’intermediazione.
Uno, Christian H., 34 anni, è stato condannato a cinque anni per aver venduto a Mondjehi e Chekatt due armi, una delle quali difettosa, che però non sono state usate il giorno dell’attentato.
L’altro, Frédéric B., 37 anni, è stato condannato a quattro anni per aver dato a Mondjehi, sei giorni prima della strage, il numero di telefono dell’uomo che ha venduto l’arma usata per compierla.
Albert B., 83 anni, l’uomo che poche ore prima dell’attentato ha venduto quest’arma a Mondjehi e Chekatt non è stato processato insieme agli altri per via delle sue condizioni di salute. Potrebbe essere processato da solo in un secondo momento.
“Giustizia è fatta”, ha affermato in un comunicato la sindaca di Strasburgo Jeanne Barseghian. “Spero che la sentenza aiuti le vittime a elaborare il lutto, anche se la sofferenza resterà per sempre”.