L’ex presidente sudafricano Jacob Zuma potrà candidarsi alle elezioni legislative del 29 maggio dopo che la corte elettorale ha annullato la sua esclusione, decisa dalla commissione elettorale a causa della sua condanna a una pena detentiva nel 2021.
A fine maggio gli elettori sudafricani saranno chiamati a rinnovare il parlamento, che poi dovrà eleggere il presidente. L’attuale capo dello stato è Cyril Ramaphosa.
Alla fine di marzo la commissione elettorale (Iec) aveva invalidato la candidatura di Zuma, 81 anni.
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Cosa succede in Africa. A cura di Francesca Sibani. Ogni giovedì.
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Zuma sarà in lista per il nuovo partito radicale uMkhonto we Sizwe (Mk, “lancia della nazione” in lingua zulu), dopo aver lasciato l’African national congress (Anc), la formazione al potere dalla fine dell’apartheid.
L’Anc, coinvolta in una serie di scandali e sotto accusa per le gravi difficoltà economiche del paese, potrebbe perdere per la prima volta la maggioranza assoluta in parlamento.
Secondo i sondaggi, l’Anc è in testa con circa il 40 per cento delle intenzioni di voto, mentre la Democratic alliance (Da, il principale partito d’opposizione) è sopra il 30 per cento e l’Mk è sopra il 10 per cento.
Citando le regole di eleggibilità stabilite dalla costituzione sudafricana, la commissione elettorale aveva escluso Zuma, affermando che le persone con condanne superiori a dodici mesi di reclusione non possono candidarsi alle elezioni.
Attualmente sotto inchiesta per corruzione, l’ex presidente (2009-2018) era stato condannato nel 2021 a quindici mesi di prigione per oltraggio alla corte.
Era stato poi rilasciato dopo meno di tre mesi di detenzione per motivi di salute.
L’arresto di Zuma nel 2021 aveva causato un’ondata di proteste senza precedenti dalla fine dell’apartheid, in cui erano morte più di 350 persone.