Truong My Lan, una delle donne più ricche del Vietnam, è stata condannata a morte per il suo coinvolgimento nel più grave scandalo finanziario nella storia del paese. Truong, 67 anni, era accusata di essere responsabile di una frode da circa venticinque miliardi di euro.
“Il comportamento di Truong My Lan”, proprietaria dell’azienda immobiliare Van Thinh Phat, che ha il controllo della Saigon commercial bank (Scb), “ha minato la fiducia dei cittadini nello stato e nel Partito comunista”, ha affermato la giuria del tribunale di Ho Chi Minh, nel sud del paese.
Truong è stata riconosciuta colpevole di corruzione, appropriazione indebita e violazione della legge bancaria.
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Il processo a Truong e ad altri 85 imputati, accusati di aver truffato migliaia di risparmiatori, è durato circa un mese.
Tra gli imputati c’erano ex funzionari della banca centrale, ex membri del governo e dirigenti della banca coinvolta nella frode.
La procura aveva chiesto la pena di morte solo per Truong, considerata l’ideatrice della frode.
Durante il processo Truong ha affermato di aver pensato più volte al suicidio. “Sono stata una stupida a farmi coinvolgere in un settore complesso come quello bancario, del quale ho scarsa conoscenza”, ha aggiunto.
Truong, che era stata arrestata a ottobre, è stata condannata per aver truffato circa 42mila risparmiatori che tra il 2012 e il 2022 avevano sottoscritto obbligazioni emesse dalla banca Scb, controllata dalla sua azienda immobiliare.
Secondo la procura, complessivamente sono stati sottratti circa venticinque miliardi di euro, pari al 6 per cento del pil del paese nel 2023.
Nelle scorse settimane centinaia di persone hanno partecipato a rare manifestazioni di protesta nella capitale Hanoi e a Ho Chi Minh.
Il regime comunista è impegnato da anni in una vasta campagna anticorruzione. Dal 2021 sono state perseguite più di 4.400 persone.
Il ricorso alla pena capitale è comune in Vietnam per i reati di droga ma molto raro per quelli economici.