Il 17 aprile almeno quattordici persone sono morte e più di sessanta sono rimaste ferite in un triplice bombardamento russo su Černihiv, una città con 300mila abitanti nel nord dell’Ucraina. Il presidente Volodymyr Zelenskyj ha reagito denunciando la carenza di aiuti militari occidentali.
L’attacco è stato uno dei più letali a colpire Černihiv, che si trova a circa sessanta chilometri dal confine con la Bielorussia.
Zelenskyj ha attribuito l’alto numero di vittime alla carenza di sistemi di difesa aerea.
“Questo non sarebbe successo se il mondo fosse stato più determinato a resistere al terrore russo e avesse fornito all’Ucraina sistemi di difesa aerea”, ha scritto su Telegram.
Mosca colpisce quotidianamente le città e le infrastrutture dell’energia ucraine con missili e droni esplosivi.
La riduzione degli aiuti militari occidentali, soprattutto statunitensi, sta creando seri problemi alle forze armate ucraine.
Nel fine settimana Kiev ha fatto notare che mentre l’attacco aereo iraniano contro Israele è stato respinto con successo grazie anche al sostegno militare degli Stati Uniti, un pacchetto cruciale di aiuti all’Ucraina è bloccato da mesi al congresso statunitense.
L’11 aprile una grande centrale termica vicino a Kiev era stata colpita e distrutta dai missili russi a causa, secondo Zelenskyj, della carenza di sistemi di difesa aerea.
Intanto, il 17 aprile il sito indipendente russo Mediazona e la Bbc hanno affermato che circa cinquantamila soldati russi sono morti dall’inizio della guerra, nel febbraio 2022.