Secondo uno studio pubblicato il 22 maggio, circa il 50 per cento delle foreste di mangrovie del mondo è a rischio a causa della crisi climatica, della deforestazione e dell’inquinamento.
L’Unione internazionale per la conservazione della natura (Iucn), nota per le sue liste delle specie minacciate, ha analizzato per la prima volta le condizioni di salute delle foreste di mangrovie in tutto il mondo, prendendo in esame trentasei aree diverse.
“È emersa la necessità urgente di mettere a punto un piano globale per la conservazione delle mangrovie”, ha affermato in un comunicato Grethel Aguilar, direttrice generale della Iucn.
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Le foreste di mangrovie, che crescono tra la terra e il mare lungo le coste tropicali, sono “habitat fondamentali per milioni di persone appartenenti a comunità vulnerabili”, ha aggiunto.
Secondo gli autori dello studio, pubblicato in occasione della giornata internazionale della biodiversità, “il 50 per cento delle foreste di mangrovie rischia di sparire”.
Circa il 20 per cento è stato classificato come “in pericolo o in pericolo critico”.
Le mangrovie sono minacciate da diversi fattori, tra cui deforestazione, sviluppo urbano, inquinamento e costruzione di dighe. Il pericolo principale è però la crisi climatica, responsabile dell’aumento del livello del mare e dell’intensificazione delle tempeste.
150mila chilometri quadrati
Secondo le stime, al ritmo attuale il 25 per cento delle mangrovie sarà sommerso entro cinquant’anni.
Le coste più a rischio sono quelle dell’oceano Atlantico nordoccidentale, dell’oceano Indiano settentrionale, del mar Cinese meridionale, del mar Rosso e del golfo di Aden.
Secondo la Iucn, circa il 15 per cento delle coste mondiali è ricoperto da mangrovie, per una superficie totale di 150mila chilometri quadrati.
“Le foreste di mangrovie proteggono le coste dalle tempeste, sequestrano grandi quantità di carbonio e sostengono la pesca”, ha affermato Angela Andrade, presidente della commissione mondiale della Iucn per la gestione degli ecosistemi.