Almeno sei villaggi sono stati travolti da un’enorme frana in un’area montuosa della Papua Nuova Guinea. Finora sono stati recuperati tre corpi, ma il bilancio delle vittime sarà probabilmente molto più alto, hanno affermato il 24 maggio le autorità locali.
Il disastro si è verificato intorno alle 3 di notte nella provincia di Enga, nel centro del paese. Un funzionario locale, Steven Kandai, ha confermato il recupero di tre corpi, aggiungendo però che ci vorranno giorni o addirittura settimane per un bilancio definitivo delle vittime.
Il governatore della provincia Peter Ipatas ha affermato che “più di sei villaggi sono stati travolti dalla frana”, parlando di “catastrofe naturale senza precedenti”.
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“Porgo le mie sincere condoglianze ai familiari delle vittime”, ha dichiarato in un comunicato il primo ministro James Marape.
“Una squadra di soccorso composta da medici, soldati, poliziotti e funzionari delle Nazioni Unite è stata inviata sul posto”, ha aggiunto.
Secondo un fotografo dell’Afp presente sul posto, la frana si è staccata dal monte Mungalo.
“La montagna è crollata mentre gli abitanti dormivano”, ha raccontato Kandai. “Le loro case sono state completamente distrutte”.
Nickson Pakea, presidente della Camera di commercio e industria della vicina città mineraria di Porgera, ha affermato che al momento della frana nel villaggio di Kaokolam, uno dei più colpiti, c’erano quasi trecento persone.
“Più di cento case sono state distrutte a Kaokolam”, ha dichiarato all’Afp Vincent Pyati, presidente di un’associazione locale.
Secondo le stime della Croce rossa, tra le cento e le cinquecento persone potrebbero essere rimaste uccise o ferite.