Il 27 maggio Seoul, Tokyo e Pechino hanno ribadito il loro impegno per la “denuclearizzazione della penisola coreana” nel corso del primo vertice tripartito da quasi cinque anni. I tre paesi asiatici si sono anche impegnati a rafforzare la cooperazione economica e a discutere di un accordo di libero scambio.
“Ribadiamo il nostro impegno per la pace e la stabilità nella regione, e per la denuclearizzazione della penisola coreana”, hanno scritto il presidente sudcoreano Yoon Suk-yeol, il primo ministro giapponese Fumio Kishida e il primo ministro cinese Li Qiang in una dichiarazione congiunta.
“Parlare di denuclearizzazione della penisola coreana costituisce una grave provocazione e una violazione della costituzione della Corea del Nord, che prevede esplicitamente le armi nucleari”, ha dichiarato un portavoce del ministero degli esteri nordcoreano, citato dall’agenzia statale Kcna.
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La questione non era ufficialmente all’ordine del giorno del vertice di Seoul, ma il lancio imminente di un satellite nordcoreano ha spinto i tre leader a occuparsene.
Prima dell’incontro Pyongyang aveva informato la guardia costiera giapponese dell’apertura di una finestra di otto giorni per il lancio di un satellite spia, che violerebbe le risoluzioni delle Nazioni Unite.
Secondo Seoul, la Corea del Nord riceve aiuti in materia di tecnologie spaziali da Mosca in cambio di forniture di armi alle truppe russe in Ucraina. A novembre Pyongyang ha messo in orbita per la prima volta un satellite spia.
Gli equilibrismi della Cina
Yoon e Kishida hanno invitato Pyongyang a sospendere il lancio, che secondo loro metterebbe a rischio “la pace e la stabilità sia regionale sia globale”.
Li non ha invece sollevato l’argomento durante la conferenza stampa del vertice. La Cina è un importante alleato e partner commerciale della Corea del Nord.
In quanto membro permanente del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, la Cina ha condannato i test nucleari di Pyongyang e sostenuto le sanzioni che puntano a limitare lo sviluppo di armi.
Tuttavia, ha attribuito l’aumento delle tensioni nella regione alle manovre militari congiunte tra la Corea del Sud e gli Stati Uniti.