Il 28 maggio i partiti della coalizione di destra che si è formata dopo le elezioni legislative del novembre scorso hanno incaricato Dick Schoof, ex capo dei servizi di sicurezza, di formare un governo.
Schoof, 67 anni, è attualmente segretario generale del ministero della giustizia. In precedenza aveva diretto i servizi di sicurezza e dell’immigrazione olandesi.
Il governo sarà composto per il 50 per cento da politici e per il 50 per cento da tecnici, come previsto dall’accordo di coalizione.
Secondo l’emittente pubblica Nos, potrebbe insediarsi all’inizio di luglio.
A marzo Geert Wilders, leader dell’estrema destra islamofoba e vincitore delle elezioni del novembre 2023, aveva dovuto rinunciare a diventare primo ministro a causa dell’opposizione degli altri partiti.
Il governo sarà composto da quattro partiti: il Partito per la libertà (Pvv) di Wilders, il Movimento civico-contadino (Bbb), il Nuovo contratto sociale (Nsc) e il Partito popolare per la libertà e la democrazia (Vvd, centrodestra), la formazione del premier uscente Mark Rutte.
Il 16 maggio la coalizione aveva presentato il suo programma di governo, che prevede una politica di asilo molto restrittiva e una richiesta di deroga alle regole europee sull’immigrazione.
“I migranti irregolari saranno espulsi, con la forza se necessario”, si legge nel testo dell’accordo.
Schoof ha fatto parte in passato del partito socialdemocratico Pvda, ma nella conferenza stampa del 28 maggio si è detto pronto ad applicare il programma di governo.
Wilders si è detto “felice e orgoglioso” della nomina di Schoof. “Ha una grande esperienza in materia di sicurezza e d’immigrazione, ed è al di sopra dei partiti”, ha dichiarato.
Negli ultimi mesi Wilders, a volte soprannominato il “Trump olandese”, ha attenuato la retorica populista sull’immigrazione per favorire le trattative, ma il programma elettorale del suo partito prevedeva la chiusura delle moschee e il divieto del Corano.