Andy Wong, Pool

Il 3 giugno la Cina ha accusato i servizi di sicurezza britannici dell’Mi6 di aver reclutato una coppia di cinesi che lavorava per il governo centrale, dopo mesi di accuse reciproche di spionaggio tra Pechino e i paesi occidentali.

Il ministero per la sicurezza dello stato ha affermato di aver avviato un procedimento contro la coppia dopo aver raccolto prove, aggiungendo che l’inchiesta è ancora in corso.

Secondo il ministero, gli agenti dell’Mi6 hanno reclutato un uomo chiamato Wang, che ricopriva un “incarico delicato” all’interno dell’apparato statale, e la moglie, il cui cognome è Zhou.

Gli agenti britannici avrebbero contattato Wang nel 2015, quando studiava nel Regno Unito, “per capire le sue debolezze, i suoi interessi e le sue eventuali richieste”.

“Dopo aver saputo che Wang aveva un forte interesse per i soldi, gli hanno offerto incarichi di consulenza altamente retribuiti e poi l’hanno convinto a tornare in Cina a raccogliere informazioni per l’intelligence britannica”, ha aggiunto il ministero.

Pechino non ha però fornito dettagli sulle informazioni trasmesse.

Il ministero degli esteri britannico, responsabile delle comunicazioni dell’Mi6, non ha ancora reagito alle accuse.

Il caso di Jian Guo

I servizi di sicurezza europei accusano la Cina d’impiegare notevoli risorse per condizionare le opinioni pubbliche, spiare le attività economiche e penetrare le istituzioni e le università. Pechino ha sempre smentito.

Alla fine di aprile, a poco più di un mese dalle elezioni europee, Germania e Regno Unito hanno annunciato l’arresto o l’incriminazione di cinque persone sospettate di spionaggio a vantaggio della Cina.

Tra loro c’è Jian Guo, un tedesco d’origine cinese che lavorava come assistente del deputato tedesco Maximilian Krah, capolista alle europee del partito d’estrema destra Alternative für Deutschland (Afd).

Nel Regno Unito due uomini sono stati incriminati all’inizio di maggio per aver collaborato con i servizi di sicurezza del territorio cinese semiautonomo di Hong Kong.