Almeno undici migranti sono morti e decine risultano dispersi nel naufragio di due imbarcazioni al largo delle coste italiane, una proveniente dalla Turchia e l’altra dal Nordafrica, hanno affermato il 17 giugno un’ong, la guardia costiera e i mezzi d’informazione.
L’ong tedesca ResQship ha dichiarato sul social network X che la sua nave umanitaria Nadir ha soccorso 51 migranti “su una barca di legno piena d’acqua” tra la costa libica e l’isola italiana di Lampedusa. Sulla barca sono stati trovati i corpi di dieci persone.
“Abbiamo soccorso 51 persone, due delle quali prive di sensi”, ha precisato l’ong.
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Lo stesso giorno la guardia costiera italiana ha annunciato di aver soccorso dodici migranti su una barca a vela alla deriva al largo della costa meridionale della Calabria.
La guardia costiera ha precisato che i dodici sopravvissuti sono stati sbarcati nel porto di Roccella Ionica e che la barca a vela era probabilmente partita dalla Turchia.
Una persona è morta durante le operazioni di salvataggio e, secondo l’agenzia Ansa, circa cinquanta migranti risultano dispersi.
Sono in corso le ricerche con mezzi marittimi e aerei della guardia costiera e dell’agenzia europea Frontex.
Intanto, l’ong Sos Méditerranée ha annunciato di aver soccorso la mattina del 17 giugno 54 persone, tra cui 28 minori non accompagnati, che viaggiavano su un gommone nella zona di ricerca e salvataggio libica. I migranti si trovano attualmente a bordo della nave Ocean Viking.
Secondo l’Organizzazione internazionale per le migrazioni (Oim), 3.155 migranti sono morti o scomparsi nel Mediterraneo nel 2023, contro i 2.411 del 2022.
L’80 per cento ha perso la vita lungo la rotta del Mediterraneo centrale, con partenze dalla Libia e dalla Tunisia.