L’azienda farmaceutica giapponese Kobayashi Pharmaceutical ha annunciato il 28 giugno di aver individuato altri 76 decessi potenzialmente legati al consumo dei suoi integratori alimentari a base di riso rosso fermentato, al centro di uno scandalo sanitario in Giappone.

Ad aprile l’azienda aveva segnalato cinque decessi potenzialmente legati ai suoi integratori, che nel frattempo sono stati ritirati dal mercato. Il dato era stato poi ridotto a quattro.

Con i 76 nuovi casi il totale sale quindi a ottanta. Centinaia di persone sono state invece ricoverate in ospedale.

“Le cause dei decessi devono ancora essere verificate dai medici”, ha dichiarato il 28 giugno all’Afp un funzionario del ministero della salute giapponese.

Secondo la Kobayashi Pharmaceutical, i suoi integratori a base di riso rosso fermentato – noto come beni kōji – riducono in modo naturale il colesterolo, anche se da alcuni studi è emerso che sono potenzialmente nocivi per fegato e reni.

“Sembra che in alcuni casi il consumo dei nostri integratori produca effetti negativi indiretti sulla salute delle persone, soprattutto se affette da altre patologie”, ha ammesso in un comunicato l’azienda.

L’azienda ipotizza che decessi e ricoveri siano legati alla presenza di acido puberulico, una sostanza tossica prodotta naturalmente da una muffa.

Crollo del 22 per cento in borsa

A marzo la Kobayashi Pharmaceutical, che ha sede a Osaka, aveva ritirato dal commercio tre tipi di prodotti incriminati.

Tuttavia, l’azienda aveva ricevuto segnalazioni di problemi renali potenzialmente legati al consumo dei suoi integratori già a gennaio.

Dall’inizio dell’anno il titolo dell’azienda ha perso il 22 per cento del valore alla borsa di Tokyo.