Il 3 luglio la Commissione europea ha dato il suo via libera condizionato all’ingresso della compagnia aerea tedesca Lufthansa in quella italiana Ita Airways, di proprietà del ministero dell’economia. Per garantire il rispetto delle regole di concorrenza è però previsto l’abbandono di alcune rotte.

Nel maggio 2023 il governo italiano e la Lufthansa avevano firmato un accordo che permetteva al colosso tedesco, la prima compagnia aerea d’Europa, di acquisire una partecipazione del 41 per cento nella compagnia statale nata dalle ceneri dell’Alitalia, con la possibilità di arrivare al 100 per cento nel medio periodo.

A gennaio la Commissione europea aveva però aperto un’inchiesta sull’operazione, esprimendo la sua preoccupazione per la possibile riduzione della concorrenza su alcune rotte a breve e lungo raggio da e per l’Italia.

Tuttavia, la Lufthansa e il governo italiano, che in una prima fase resterà l’azionista di maggioranza, “hanno presentato un pacchetto di misure correttive che risponde pienamente alle preoccupazioni in materia di concorrenza”, ha affermato la Commissione europea.

Il ministro dell’economia italiano Giancarlo Giorgetti ha definito il via libera di Bruxelles “un grande successo europeo”.

Anche Carsten Spohr, l’amministratore delegato della Lufthansa, ha accolto con favore l’annuncio, che “rafforza la posizione internazionale del gruppo Lufthansa in un settore altamente competitivo”.

Le riserve espresse dalla Commissione europea riguardavano in particolare alcune rotte tra l’Italia e i paesi dell’Europa centrale in cui la concorrenza è debole.

“Ma la Lufthansa e il governo italiano hanno accettato di fornire a una o due compagnie aeree concorrenti le risorse necessarie per avviare dei collegamenti tra Roma o Milano e gli aeroporti dell’Europa centrale”, ha affermato Bruxelles.

Una di queste compagnie dovrà anche avere accesso alla rete di Ita Airways per offrire collegamenti con scalo tra l’Europa centrale e città italiane che non siano Milano e Roma.

Misure simili sono previste anche per alcune rotte a lungo raggio tra l’Italia e gli Stati Uniti, il Canada, il Giappone e l’India.

Nell’ottobre 2021 Alitalia si era estinta per fare posto a Ita Airways, in un settore del trasporto aereo che fatica a riprendersi dalla pandemia di covid-19.

Messa sotto amministrazione pubblica nel 2017, Alitalia aveva accumulato perdite per 11,4 miliardi di euro tra il 2000 e il 2020.

Bruxelles aveva approvato il lancio di Ita Airways e autorizzato un finanziamento pubblico di 1,35 miliardi di euro, a condizione che la compagnia diventasse presto autosufficiente.