L’8 luglio i soldati israeliani con i carri armati hanno preso d’assalto e bombardato diversi quartieri della città di Gaza, spingendo ancora una volta migliaia di palestinesi a fuggire nel decimo mese di una guerra devastante.

Negli ultimi mesi le speranze di un accordo di tregua si sono ripetutamente infrante a causa delle divergenze tra i protagonisti del conflitto e nonostante le pressioni internazionali.

La guerra rischia inoltre di espandersi al Libano, il vicino di Israele, dopo l’intensificarsi dei bombardamenti tra l’esercito israeliano e il movimento islamista libanese Hezbollah, che ha aperto questo fronte l’8 ottobre a sostegno del suo alleato Hamas.

Nel nord del territorio palestinese, i soldati israeliani hanno preso d’assalto diversi quartieri di Gaza e migliaia di abitanti sono fuggiti, secondo quanto riferito da testimoni.

Le milizie di Hamas hanno detto di aver ricevuto notizie di “decine di martiri e feriti” in alcuni quartieri, ma di non essere riuscite a raggiungerli a causa dell’intensità del fuoco. “Decine di famiglie sono circondate dalle truppe israeliane”, ha dichiarato.

I carri armati hanno preso posizione in diversi quartieri e altri continuano ad avanzare, aiutati da attacchi aerei e droni, hanno aggiunto i testimoni.

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Attraverso gli altoparlanti, l’esercito ha invitato i residenti a lasciare i quartieri di Al Daraj e Al Tuffah, a Gaza. Circa 2,4 milioni di persone sono sotto assedio da parte di Israele nella Striscia di Gaza, dove cibo e acqua scarseggiano e più dell’80 per cento della popolazione è sfollata, secondo le Nazioni Unite.

Nel distretto di Shujaiya, “decine di terroristi sono stati eliminati”, secondo l’esercito. Nel sud, l’esercito ha dichiarato di aver “eliminato più di trenta terroristi” a Rafah e di aver colpito i siti di lancio dei razzi a Khan Yunis.

Il 7 ottobre i commando di Hamas infiltrati nel sud di Israele da Gaza hanno lanciato un attacco, che ha causato la morte di 1.195 persone, la maggior parte delle quali civili, secondo un conteggio dell’Afp basato su dati ufficiali. Delle 251 persone rapite allora, 116 sono ancora detenute a Gaza, 42 delle quali sono morte, secondo l’esercito israeliano.