Il 30 luglio il primo ministro spagnolo Pedro Sánchez ha esercitato il diritto a rimanere in silenzio davanti al giudice che sta indagando su sua moglie Begoña Gómez, accusata di corruzione e traffico d’influenze. Sánchez ha poi denunciato il giudice, accusandolo di aver compiuto atti illeciti nel corso dell’inchiesta.
L’attesa udienza del leader socialista, che si è svolta nella residenza ufficiale del capo del governo, è quindi durata pochi minuti.
Convocato a testimoniare nell’ambito della parte dell’inchiesta relativa al traffico d’influenze, Sánchez non ha risposto alle domande del giudice Juan Carlos Peinado. La legge spagnola consente infatti ai cittadini di rimanere in silenzio quando l’inchiesta riguarda un coniuge. Gómez era stata invece convocata il 19 luglio come indagata.
Subito dopo l’udienza Sánchez, che ha sempre difeso la moglie parlando di “montatura politica”, ha denunciato il giudice Peinado, accusandolo, tra le altre cose, di non aver rispettato la sua posizione di primo ministro, rifiutando di farlo testimoniare per iscritto.
La settimana scorsa il premier aveva presentato richiesta di testimoniare per iscritto, che la legge garantisce ai membri del governo. Il tribunale l’aveva però respinta, sostenendo che il giudice Peinado l’avesse convocato in quanto marito di Gómez e non come capo del governo.
“Sánchez non ha risposto alla giustizia, ma dovrà rispondere al popolo spagnolo delle nefandezze del suo governo”, ha affermato sul social network X Alberto Núñez Feijóo, leader del Partito popolare (Pp, destra), la principale formazione d’opposizione.
L’udienza di Sánchez è stata la seconda di un primo ministro spagnolo in carica dopo quella di Mariano Rajoy, chiamato a testimoniare nel corso di un processo sui finanziamenti illegali al Pp nel 2017.
Il gruppo Manos limpias
L’inchiesta era stata aperta ad aprile in seguito a una denuncia presentata da un gruppo vicino all’estrema destra chiamato Manos limpias (Mani pulite) e basata su alcuni articoli pubblicati sulla stampa spagnola.
Gómez è accusata di aver scritto lettere di raccomandazione a un imprenditore che ha ottenuto appalti pubblici del valore di dieci milioni di euro.
A maggio il presidente argentino Javier Milei aveva definito la moglie di Sánchez una “corrotta” durante una visita a Madrid, causando una crisi diplomatica tra i due paesi.